Si è tenuto ieri sera il concerto della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri, nella purpurea sala del Teatro Europa di Aprilia, in occasione dell’80° della fondazione della città e, esattamente, a 79 anni dalla sua inaugurazione.
La platea del teatro era gremita di un pubblico, tra cui tutte le autorità amministrative e giudiziarie del territorio e non solo, curioso e affascinato nel vedere i militi della folgore imbracciare ottoni e percussioni luccicanti sotto i riflettori accoglienti del palcoscenico.
Presentati dal Maestro di Musica Dora Nevi, già membro del Comitato Grandi Eventi del Comune di Aprilia che ha organizzato l’evento, i musicisti erano diretti dal Tenente Colonnello Massimo Martinelli: un cinquantenne romano diplomato al Conservatorio di Sana Cecilia e con un curriculum vitae musicale di altissimo lignaggio.
Le origini del complesso musicale sono centenarie e bisogna tornare indietro fino al 1820, quando il corpo dei carabinieri prese al suo interno un nucleo di trombettieri. Poi nel 1862, quest’ultimo si trasformò in fanfare e nel 1920 divenne Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri.
I successi dei loro concerti li hanno portati ad esibirsi da Parigi a Londra, da Stoccarda a Toronto, da New York a Tel Aviv, per menzionare alcune località mondiali.
Il Sindaco Antonio Terra ha omaggiato i musicisti di una statua raffigurante la statua di San Michele Arcangelo, unico struttura rimasta in piedi in Aprilia, dopo il bombardamento, realizzata dal Maestro Claudio Cottiga.
Undici i brani eseguiti tra Anderson, Bellini, Beethoven, Morricone; e uno era composto dallo stesso direttore Massimo Martinelli “Virtus In Periculis Firmior”, divenuto inno della Cerimonia del Cambio della Guardia tra l’Esercito Italiano e la Marina Militare Italiana presso il Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica.
Ma è stato l’ultimo di questi brani che ha affascinato e commosso il pubblico tutto, inducendolo ad alzarsi in piedi, con mano sul cuore, mentre i componenti della banda vestivano la loro “Lucerna” (il copricapo da alta uniforme) e intonavano l’Inno Nazionale Italiano.
Marina Cozzo