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Iran, morto il presidente Raisi | Trovati i resti dell’elicottero: “Nessun superstite”

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La conferma della morte del presidente iraniano ultraconservatore, Ebrahim Raisi, è arrivata dalla Mezzaluna Rossa iraniana.

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Morto il presidente Raisi, i resti del velivolo – Ilcorrieredellacittà.com

 

Le squadre di ricerca hanno individuato, su una collina, parti dell’ala e della pala del velivolo su cui viaggiavano Raisi e il suo entourage. 

Morto il presidente iraniano Ebrahim Raisi

I resti dell’elicottero su cui viaggiava il presidente iraniano Ebrahim Raisi è stato ritrovato. Tutti i passeggeri a bordo del velivolo sono morti, come riporta la Mezzaluna Rossa. La tv di stato iraniana ha mostrato l’immagine del mezzo che si è schiantato contro una montagna. Un drone turco Akinci ha individuato una fonte di calore nella zona dell’Azerbaigian orientale in cui l’elicottero è precipitato. L’incidente è avvenuto dopo un atterraggio d’emergenza, presumibilmente a causa del maltempo. Nonostante ciò, rimangono dubbi sulla causa dello schianto, tra cui l’ipotesi di sabotaggio o attentato. Intanto, il Paese si interroga sulla successione.

Secondo Al Jazeera, il luogo dell’incidente individuato dal drone turco si troverebbe a 100 km dalla città di Tabriz, vicino al villaggio di Tavil. Il Bell 212 – il modello dell’elicottero precipitato – è una versione migliorata dello Huey, utilizzato durante la guerra del Vietnam. La squadriglia presidenziale iraniana utilizza elicotteri statunitensi e Mil 17 russi. Durante le trasferte, la scelta dell’elicottero su cui salirà il presidente avviene solo all’ultimo momento per motivi di sicurezza. Tra le ipotesi, si esclude – al momento – un attacco con missili terra-aria. Anche sabotaggi e attentati sembrano poco probabili, anche se il territorio al confine con l’Azerbaigian potrebbe favorire l’infiltrazione di agenti israeliani. Attualmente, sembrano più probabili le ipotesi di un incidente o di un guasto del velivolo.

Intanto, i servizi segreti occidentali hanno segnalato che due giorni fa l’elicottero aveva avuto problemi al decollo. Sugli altri due velivoli viaggiavano il ministro dell’Energia Mehrabian e quello dello sviluppo urbano Bazrpash, entrambi giunti a destinazione. Oltre al presidente Raisi, a bordo dell’elicottero precipitato c’erano l’ayatollah Al Hashem, Imam di Tabriz, il ministro degli Affari Esteri Abdollahian e il governatore dell’Azerbaigian Orientale Rahmati. Il velivolo avrebbe effettuato un atterraggio d’emergenza a Julfa, nella foresta di Dizmar. 

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Il luogo dell’incidente – Ilcorrieredellacittà.com

 

Cosa succede ora

La morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi ha creato una situazione di incertezza a Teheran. Le prossime elezioni dovranno svolgersi entro 50 giorni. L’ayatollah Khamenei, guida suprema del Paese, cercherà un successore tra i suoi fedelissimi. Secondo l’esperto di scienze politiche Saeid Golkar, ci sono diverse persone che potrebbero candidarsi, tra cui lo speaker del parlamento Mohammad Bagher Ghalibaf e l’ex capo dei pasdaran Mohsen Rezaee. Un altro possibile candidato è l’ex speaker del parlamento Ali Larijani, anche se non ha superato l’esame del Consiglio. Nella corsa presidenziale, tuttavia, partecipano solo nomi approvati dall’ayatollah, quindi non ci saranno oppositori.

Secondo l’articolo 131 della costituzione iraniana, in caso di morte improvvisa del presidente, il ruolo viene assunto dal primo dei 12 vicepresidenti. La struttura piramidale della dittatura iraniana prevede che la guida suprema sia al vertice, seguita da diversi organi, tra cui l’assemblea degli esperti, il presidente, la magistratura, il parlamento, il consiglio dei guardiani e i pasdaran.

Sebbene Raisi fosse in lizza per diventare il prossimo leader supremo, ci sono altre opzioni da considerare. Gli ayatollah hanno creato un potente sistema di controllo interno, che differisce da quanto avviene in Pakistan o in Egitto. Il futuro dell’Iran sembra ridursi a due opzioni: una rivoluzione o un altro leader supremo.

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