I membri dell’Associazione portano le prove a supporto di quanto dichiarato: foto di animali morti, scattate nei giorni immediatamente successivi all’incidente, “che contribuiscono a dare il senso del grave danno ambientale subito dal canale e dai suoi abituali frequentatori”.
“Soprattutto – spiegano – ci sono i “morti rimasti sul campo di battaglia” a testimonianza di quanto sia grave il danno arrecato all’equilibrio biologico del canale, il quale, seppur già precario per la più volte denunciata disattenzione e mancanza di cure e manutenzione, ospita (o meglio, ospitava) nutrie, tartarughe, rane e pesci (e, purtroppo, topi. Ma questo rientra tra le conseguenze di incuria e assenza di pulizia). E gli uccelli – il germano reale, tanto per citarne uno- che nel canale avevano trovato un habitat evidentemente a loro congeniale. Per non parlare del disagio e della sofferenza patita dai cittadini, costretti a respirare le esalazioni che forse non hanno causato ricoveri immediati, come sottolineato dal comando dell’Aeronautica, ma non siamo sicuri che non abbiano conseguenze future. Secondo gli esiti di una ricerca scientifica, infatti, alcuni degli idrocarburi presenti nel cherosene sono cancerogeni. Non vogliamo creare allarmismi, ma riteniamo sia il caso di approfondire l’argomento con ogni mezzo, per cui interesseremo l’Istituto Superiore di Sanità per verificare l’eventuale presenza residua di agenti potenzialmente cancerogeni e per valutare l’ipotesi di un monitoraggio costante della salute dei cittadini del nostro quartiere”. I cittadini puntano poi il dito contro il vicinissimo aeroporto miliare. “Quanto all’incidente, non pensiamo a gesti volutamente irresponsabili, abbiamo troppo rispetto dell’alto valore morale ed istituzionale delle forze presenti in aeroporto. Ma non possiamo non rilevare una certa superficialità nella gestione di procedure così delicate. Abbiamo, pertanto, inviato un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica affinché venga individuata e perseguita ogni responsabilità, diretta o indiretta, e vengano imposti, per il futuro, comportamenti che rispettino le precise prescrizioni normative in materia di inquinamento”.
Ma agli abitanti di Campo Ascolano non basta denunciare e scoprire i responsabili.
“Vogliamo rassicurazioni per il futuro ed essere certi che lo sversamento di cherosene nel canale non diventi un evento ciclico, con il rischio di respirare ancora i vapori del cherosene e di veder distruggere il delicato ecosistema che si crea nel canale. Per questo chiediamo alle autorità militari presenti all’interno dell’aeroporto di Pratica di Mare un controllo serio e sistematico di tutti i depositi di idrocarburi ospitati all’interno del sito e la loro messa in sicurezza nel rispetto delle normative in vigore, rivendicando il diritto di conoscere le iniziative che verranno intraprese per scongiurare, in futuro, il pericolo di eventi simili”.