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Come evitare il contagio da influenza aviaria: le regole degli Istituti Zooprofilattici

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Sono gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali presenti in Italia a rendere note tutte le precauzioni per evitare il contagio da influenza aviaria. Finora sono stati riscontrati 50 casi nell’allevamento a Ostia Antica, ma potrebbero essere anche di più. Per questo motivo la Asl Roma 3 ha messo in campo tutte le precauzioni necessarie, istituendo una zona di protezione con raggio di 3 chilometri dall’allevamento e una zona di sorveglianza con un raggio di 10 chilometri. “La situazione al momento è sotto controllo – ha dichiarato l’assessore alla Sanità della Regione –, ma è necessario applicare i contenuti dell’ordinanza ed eseguire una sorveglianza serrata. Gli strumenti di allerta hanno funzionato, oggi in Italia ci sono circa una ventina di segnalazioni soprattutto nell’area del Nordest del Paese e questa è la prima nell’area di Roma”.

Come evitare il contagio da influenza aviaria, il salto di specie

Usualmente, i virus dell’influenza aviaria non infettano gli uomini. Tuttavia, sono state riportate sporadiche segnalazioni di infezioni umane. L’uomo può infettarsi con il virus dell’influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti (vivi o morti) e/o loro secrezioni ed escrezioni (feci, urine, saliva e secrezioni respiratorie), mentre non c’è rischio di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova dopo accurata cottura (70 °C).

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Tenersi a distanza dagli animali morti

L’influenza aviaria è causata da virus influenzali di tipo A che possono infettare anche altri animali quali maiali, cavalli, delfini, balene e, raramente, l’uomo. Anche se ogni specie aviaria risulta potenzialmente a rischio, quelle selvatiche da monitorare, individuate dall’Unione Europea sono: oche, anatre, pavoncelle, gabbiani e cigni.

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Cuocere i cibi

La carne di pollo può essere consumata. I Servizi Veterinari pubblici effettuano una serie di controlli lungo tutta la filiera produttiva per garantire la qualità delle carni avicole. Le carni controllate portano un bollino o un’etichetta posta sul prodotto. La principale precauzione è la cottura delle carni o uova (70 °C), che pone al riparo da qualsiasi rischio.

 

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