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Incendio Pomezia, CISL: Vogliamo chiarezza

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In questi giorni abbiamo ricevuto decine di segnalazioni da parte dei lavoratori del Comune di Pomezia su numerose presunte anomalie in merito all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione della salute dei lavoratori dell’ente.
Abbiamo inviato due esposti, allegati al presente comunicato, alla ASL Roma H Servizio di Prevenzione e Sicurezza dei Luoghi di Lavoro, sia per quanto riguarda il lavoro svolto dagli agenti della Polizia Locale impegnati sin dalle prime ore sul luogo del rogo della Eco X di Pomezia, ma anche per conoscere se siano state effettuate le operazioni di pulizia degli uffici e delle scuole comunali, con ditte specializzate e con il rilascio di apposita certificazione, e se sia stata effettuata la pulizia degli impianti di condizionamento dell’aria, il tutto per la tutela dei lavoratori, dei cittadini e soprattutto dei piccoli utenti delle scuole.
Per quanto riguarda i lavoratori della Polizia Locale siamo molto preoccupati, in quanto se le segnalazioni ricevute corrispondessero al vero, il lavoro svolto in prossimità del rogo, sembrerebbe senza alcun dispositivo di protezione individuale se non la mascherina con protezione facciale naso e bocca, con la mancanza di uno spogliatoio che ha costretto gli agenti a portare le divise eventualmente inquinate a casa, la mancanza di lavaggio dei filtri delle auto di servizio e degli interni delle stesse, la mancanza di informazioni al personale sulle procedure da adottare dopo l’esposizione agli agenti pericolosi per la salute e per le operazioni di pulizia personale, potrebbe aver già comportato rischi per la salute dei lavoratori.
Il tutto poi con ordinanze sindacali, e successive raccomandazioni di ASL e dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che hanno comportato, nelle prossimità del rogo, la chiusura di aziende, uffici e scuole, nonché la richiesta di limitazione degli spostamenti se non strettamente necessari, per diversi giorni.
Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna rassicurazione da parte dell’amministrazione comunale né tanto meno dalle autorità sanitarie competenti, la preoccupazione aumenta anche perché non ci risultano diverse modalità operative attuate nei confronti dei lavoratori.
Inoltre, è stato richiesto un continuo monitoraggio di quanto segnalato, un’adeguata sorveglianza sanitaria di tutti i lavoratori e, per quelli più a rischio, un’eventuale visita medica straordinaria.

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