L’emergenza sanitaria legata al Covid-19, fortunatamente, non è riuscita ad ostacolare due interventi fondamentali per la vita di due bambine, rispettivamente di 2 e 10 anni. Il 2 aprile, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è stato effettuato un trapianto di fegato su una piccola di 2 anni, mentre il 3 aprile c’è stato un trapianto di cuore per una bimba di 10 anni, che era in attesa da 5 anni. Come fa sapere l’Ospedale Bambino Gesù sul proprio sito, si tratta dei due primi trapianti di organi solidi eseguiti dall’inizio della fase acuta dell’emergenza Coronavirus. Entrambe le bimbe sono nel reparto di rianimazione e sono in buone condizioni.
“Nell’attuale situazione di emergenza, che ha forzato la concentrazione di ingenti risorse per la gestione di Covid-19 – ha dichiarato la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc – dobbiamo tuttavia continuare a garantire il trattamento sanitario ai pazienti con altre patologie la cui cura non è procrastinabile. Nel corso del mese di marzo c’è stata una riduzione delle segnalazioni di organi disponibili che ha portato a una diminuzione degli interventi di trapianto nel nostro ospedale. Fortunatamente per altri trapianti, ad esempio quelli di cellule staminali emopoietiche, i numeri hanno registrato persino un aumento. I trapianti effettuati nei giorni scorsi sono un esempio dello sforzo fatto in questo senso dall’Ospedale e dalla rete trapiantologica italiana per assicurare che gli interventi possano avvenire in piena sicurezza. Il Centro nazionale trapianti, i Coordinamenti trapianti regionali, i Centri di trapianto d’organo e le Rianimazioni degli ospedali: a loro va il mio ringraziamento, così come a tutto il personale medico, infermieristico e tecnico coinvolto nei due interventi di trapianto, nei reparti di anestesia e rianimazione del nostro Ospedale, nel Dipartimento laboratori e Dipartimento immagini del Bambino Gesù. Tutti si sono prodigati, in questo momento difficile, con grande competenza e generosità. Soprattutto – conclude la presidente – desidero ringraziare le famiglie dei donatori che nelle circostanze più tragiche hanno acconsentito a questo atto di estremo altruismo e solidarietà umana”.