La bufala, diffusa nella giornata di ieri, aveva come obiettivo il discredito nei confronti dell’amministrazione Caudo.
A smentire definitivamente la fake news ci ha pensato il dipartimento di biologia dell’università di Tor Vergata: “Niente paura, questo signore è in malafede. Sono semplici cardi“.
Il volgo populista non si ferma nemmeno nei quartieri del III Municipio. E allora capita, sulla scia delle tendenze nazionali ed internazionali, che qualche cittadino zelante ed in malafede tenti di diffondere false notizie al fine di screditare una amministrazione municipale ‘colpevole’ di essere di sinistra.
È il caso questa volta di Marco Fiorani, ex Carabiniere, attualmente addirittura addestratore cinofilo presso la sua azienda ‘La tana dei lupi’, un Bed and Breakfast in provincia di Viterbo. Nella giornata di ieri l’ex militare ha pensato bene di condividere un video in diretta Facebook nel quale, riprendendo una piccola coltivazione di piante da orto presso il Parco delle Valli, ha denunciato che: “Il Parco delle Valli oggi è anche zona di coltivazione di marijuana, autorizzata, non so, forse dal III Municipio. Le piantine sono ancora giovani e abbastanza recenti“, aggiungendo che: “Qua sembra che sia tutto normale, pare che si possa fare di tutto“, attaccando così l’amministrazione Caudo.
Sono stati quindi in molti a credere che si trattasse davvero di una piantagione illegale di stupefacenti, un po’ per una ignoranza generalizzata e un po’ perché il curriculum del signore in questione, ex ispettore dell’Arma ed addestratore di unità cinofile, fa pensare ad una persona competente in materia e di sicura attendibilità.
E invece non è così. Già ad un primo sguardo alcuni cittadini hanno obiettato nei commenti al video in diretta, condiviso in alcuni gruppi di quartiere e che ha totalizzato un migliaio di visualizzazioni, che tutto poteva sembrare quella coltivazione tranne che marijuana, ma Fiorani, oltre a cancellare i commenti ‘scomodi’ ha pensato bene di rincarare la dose aggravando la bufala intenzionalmente diffusa sostenendo addirittura di aver sottoposto i vegetali ad analisi chimica: “Per i saccenti… Con Disposakit Duquenois Levine il reagente chimico ha dato esito positivo CHT“.
Contattato telefonicamente da noi Fiorani si è reso irreperibile. Abbiamo quindi sottoposto il video della ‘piantagione incriminata’ ad una equipe dell’Orto Botanico presso il dipartimento di biologia dell’Università di Roma Tor Vergata che, tra le risate, ci ha immediatamente riferito che: “Ovviamente non si tratta di cannabis. Quella in questione è una coltivazione di una varietà di cardo. Purtroppo non sappiamo ancora con che tipo di cardo abbiamo a che fare perché bisogna aspettare le infiorescenze. Di sicuro la cannabis è esclusa“.
Questo tipo di fake news, sottolineiamo, costituiscono reato secondo l’art. 656 del Codice Penale, oltre a procurare inopinatamente allarme nei cittadini.