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I rifiuti di Roma a Santa Palomba: AMA pronta a costruire un nuovo TMB, “tremano” Pomezia e i Castelli

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Che la periferia sia il luogo con cui Roma pensa di risolvere i suoi problemi non è certo una novità e in questi anni ve ne abbiamo parlato spesso. Ma l’ultima notizia probabilmente le supera tutte, ovvero l’indiscrezione secondo la quale la municipalizzata AMA intenderebbe costruire un mega-impianto a Santa Palomba, proprio al confine con Pomezia e i Castelli, Albano in testa.

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“1 nuovo TMB per il trattamento dell’indifferenziato per il quale AMA ha in corso trattative nella zona industriale di S. Palomba”, si legge nel piano con cui la Capitale intende risolvere il (suo) problema dei rifiuti. Si tratterebbe di una struttura di Trattamento meccanico e biologico (TMB) da 540.000 tonnellate che ospiterebbe rifiuti indifferenziati come letto, ovvero tutto l’opposto di quanto faticosamente le città in Provincia si sforzano di portare avanti (Pomezia è uno degli esempi più virtuosi ma anche la stessa Albano) con gli investimenti sul “porta a porta”. «Santa Palomba non è la soluzione di tutti i problemi di Roma», ha detto oggi a tal proposito il Sindaco di Albano Borrelli.

Un concetto che noi, le Associazioni a difesa dei cittadini, e una parte di politica ripetiamo da tempo ma che a quanto pare è totalmente sconosciuto all’Amministrazione Capitolina. E’ successo con il maxi progetto del social housing, una sorta di edilizia popolare in mezzo al nulla che rischia di creare l’ennesimo quartiere-ghetto, o con l’idea (di cui per ora fortunatamente si sono perse un po’ le tracce)  di trasferirvi gli autodemolitori di Centocelle. E succede di nuovo oggi addirittura con un impianto di rifiuti peraltro dopo le battaglie per ottenere a poche centinaia di metri di distanza un vincolo a protezione di ciò che rimane della campagna romana e di alcuni edifici dall’alto valore storico-culturale.

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Roma, un impianto TMB alle porte di Pomezia e Albano

Insomma, per risolvere tutte le crisi capitoline la panacea di tutti i mali è sempre e comunque la periferia, con una particolare predilezione per Santa Palomba, una sorta di contenitore ai confini del proprio territorio di competenza dove schiaffarci dentro la qualunque. 

Ne parliamo col Vice Sindaco di Albano Luca Andreassi. Cosa sta succedendo? 

«Il contesto è quello della gestione dei rifiuti nella Città di Roma. Situazione in cui, a fronte della mancanza di indicazione da parte della Raggi di un’area dove ubicare una discarica, Zingaretti, tramite ordinanza, fissa una scadenza perentoria, il 30 aprile, oltre la quale la Raggi verrà commissariata. Ora. Premesso che l’annosa battaglia tra Regione Lazio e Comune di Roma sulla ubicazione della discarica, se a Roma o in Provincia, è fumo negli occhi. Perché non è certamente la discarica che risolverebbe i problemi strutturali di Roma. Avrebbe il valore di un’aspirina per un malato terminale. E sarebbe da chiedersi perché, invece, questo scontro non avvenga sui temi veri della gestione dei rifiuti della Capitale. Ovvero la differenziata, l’impiantistica per la valorizzazione delle materie separate, insomma sul progetto. Misteri della fede. Ma non divaghiamo. Torniamo al punto».

Prego…

«Dunque, di fronte a questa ordinanza la Raggi che fa? Oltre, naturalmente a fare ricorso al TAR e perderlo? Ti identifica la zona di Santa Palomba come sede per un impianto di trattamento meccanico e biologico da 540.000 tonnellate l’anno. Intanto la genialità di scegliere l’area più distante possibile dal centro di Roma, pur rimanendo all’interno del comune di Roma. Poco importa se, sempre lei, ha già previsto in quest’area 950 appartamenti di social housing, edilizia sociale, che subiranno un drammatico impatto da questo impianto. Ma in fondo che importa. La logica degli appartamenti è la stessa. Più lontano possibile. Poi prevede un impianto a pochi km dallo stesso di Rida Ambiente ad Aprilia e di quello a Roncigliano ad Albano Laziale. Ma che gli importa, mica stanno nel comune di Roma».

Cosa pensa della tipologia di impianto scelta? 

«Un impianto TMB è innanzitutto un impianto anacronistico, inutile (se si fa la differenziata), inquinante, pericoloso (ne vanno a fuoco un numero significativo ogni anno). E’ un “frullatore dei rifiuti indifferenziati” che produce balle di rifiuto che vanno o negli inceneritori o in discarica. Inutile dire che dalle direttive dell’Unione Europea fino al Piano Regionale dei Rifiuti del Lazio tali impianti siano stati bocciati ampiamente. Farebbe ridere, se non fosse drammatico, che proprio la Raggi, eletta in nome dell’ambiente e della differenziazione dei rifiuti, proponga ancora questa tipologia. Ultimo, ma non ultimo. Non risponde neanche all’ordinanza. Che chiedeva l’ubicazione di una discarica. Che non è prevista nel piano. Al di là delle collocazioni politiche di ognuno di noi, uniamoci subito. Perché quell’area venga tutelata ed una simile iattura non si abbatta sul nostro territorio».

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Katia Ziantoni annuncia il piano rifiuti di Roma, tra i siti indicati compare anche quello di Santa Palomba

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