ROMA (ITALPRESS) – La democrazia secondo Beppe Grillo. Difende la sua piattaforma Rousseau, afferma di non credere più nei parlamenti e propone l’estrazione a sorte dei rappresentanti politici. Il comico genovese, fondatore del Movimento cinque stelle, invitato a una tavola rotonda organizzata dal Parlamento Europeo, in collegamento con il presidente David Sassoli parla di rappresentanza, partecipazione alla vita politica, ma anche di economia e lavoro. “Quando usiamo un referendum usiamo il massimo della espressione democratica. Domandarmi di votare sì o no alla riduzione dei parlamentari, io che non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare ma credo nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum, è come chiedere ad un pacifista di essere a favore o meno della guerra”. Grillo difende la piattaforma sulla quale si è basata la partecipazione al voto del Movimento cinque stelle: Rousseau, uno strumento che potrebbe essere impiegato nell’evoluzione digitale nell’esercizio della democrazia. “Si può fare tutto con il voto digitale. Sono andato ancora a votare con una matita dietro una cabina. Cose che non concepisco. Noi abbiamo lanciato Rousseau dove un cittadino può dire, votare a tutti i livelli, proporre una legge. Oggi si può fare un referendum alla settimana”. Il fondatore del M5s nel suo intervento ha preso in considerazione l’ipotesi dell’estrazione a sorte dei rappresentanti politici, e per giustificarla ha fatto il paio con il funzionamento della giustizia. “L’estrazione a sorte, perchè no? Se una persona in una giuria popolare può dare un ergastolo può anche occuparsi, a tempo determinato, del suo comune, della sua regione, del suo Paese”.
(ITALPRESS)
Grillo “Non credo nel Parlamento” e difende piattaforma Rousseau
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