Con la reintroduzione della zona gialla e la riapertura delle Regioni, gli italiani hanno dato il benvenuto ad una new entry per fronteggiare la pandemia: il Green pass. Chiamato anche ‘passaporto vaccinale’ o ‘certificato verde’ serve ai cittadini di viaggiare per l’Europa senza restrizioni. Cerchiamo di capire i casi in cui serve e quando bisogna portarlo con sé.
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Green Pass: quando serve in zona gialla?
Gli spostamenti tra Regioni ‘zone gialle’ sono libere, per tanto chi viaggia non ha bisogno di portare con sé un’autocertficiazione né dimostrare di essere stato vaccinato, tamponato o guarito dal Covid. Allo stesso tempo però, chi si sposta da una regione gialla all’arancione – e viceversa – dovrà avere con sé il certificato vaccinale o il tampone negativo effettuato entro 48h.
Zona arancione: green pass e tampone
Chi vive in zona arancione dovrà avere con sé un certificato verde valido:
- Per tutti gli spostamenti dalle 5 alle 22, verso tutto il territorio nazionale, in mancanza di comportati motivi – di lavoro, necessità, salute o rientro alla propria abitazione.
- Per andare nella seconda casa fuori comune
- Per ricongiungersi con il/ la congiunt* in un’altra zona dove non si ha abitazione, domicilio o residenza
Zona rossa: quando serve il Green pass
Se invece ci si trova in zona rossa bisogna avere il certificato verde per questi motivi:
- per tutti gli spostamenti dalle 5 alle 22 verso il territorio nazionale, in mancanza dei soliti motivi di necessità
- per raggiungere il/la congiunt* in una regione differente dalla propria
- per andare nella seconda casa fuori regione