Parrucchieri, centri estetici e barbieri: cosa cambia con il nuovo decreto? Servirà il Green Pass per poter accedere? E quale? Quello base o quello rafforzato? Cerchiamo di fare chiarezza: dopo l’approvazione del nuovo decreto anti Covid varato dal Governo Draghi il 5 gennaio per contenere i contagi, sono nuovamente cambiate le regole per entrare in diverse attività commerciali. In alcune, infatti, non si potrà più accedere se non si sarà in possesso del super green pass, che viene rilasciato solo attraverso vaccinazione o dopo la guarigione da Covid-19, mentre per altre sarà sufficiente avere il green pass base, quindi ottenibile semplicemente facendo un tampone molecolare o antigenico. Se vogliamo andare dal parrucchiere, barbiere o nei centri estetici di cosa abbiamo bisogno?
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Parrucchieri, barbieri e centri estetici: le nuove regole
La bozza iniziale del decreto inizialmente prevedeva il Super Green Pass per tutte queste attività, ma dopo uno duro scontro all’interno dei partiti c’è stata una marcia indietro: il testo definitivo infatti recita che per andare dal parrucchiere, dai barbieri e nei centri estetici a partire dal 20 gennaio e fino al 15 giugno, dovrà esibire il green pass base. Quindi potranno usufruire del servizio sia coloro che sono vaccinati, sia chi – tramite tampone molecolare o antigenico – dimostra di essere negativo al virus. Tutti i servizi alla persona avranno l’obbligo del green pass base dal 20 gennaio al 15 giugno.
Stessa cosa, ma a partire dal 1° febbraio, per poter accedere a pubblici uffici, servizi postali, bancari, finanziari e negozi di altro genere, tranne gli alimentari, i supermercati e le farmacie, in quanto si tratta di servizi essenziali.
Green pass base obbligatorio da estetisti e parrucchieri: commercianti soddisfatti
La misura adottata dal Governo ha soddisfatto le categorie coinvolte, che si sentono più tutelati dai rischi di contagio. Sono ben l’85% di estetisti e parrucchieri ad essere favorevoli al Green Pass base per usufruire dei servizi alla persona. Le percentuali sono state rivelate da un’indagine effettuata da Unione Artigiani Milano e Monza-Brianza, dalla quale si evince che per quasi 9 titolari su 10 questo provvedimento permetterà di ridurre il rischio di contagi, consentendo di conseguenze meno chiusure e quarantene, fenomeno che ha portato perdite altissime a livello economico. Nessun timore, invece, di contrasti con eventuali clienti no-vax, con i quali ci si attende collaborazione.
Cosa succede per chi non ha il green pass
Dal 20 gennaio e, ancor più dal 1° febbraio, si riducono moltissimo le attività dove poter andare senza il Green Pass. Da febbraio chi non ha il green pass potrebbe avere accesso solo alle attività più essenziali, come alimentari, supermercati e farmacie. Potrebbero però esserci delle eccezioni, che saranno individuate in un secondo momento, per assicurare a tutti le esigenze essenziali e primarie della persona.