Un’aggressione violenta, una delle tante, troppe, che accadono a Roma. Un ragazzo che, dopo aver terminato il suo lavoro in piena notte, attraversa la strada, in centro città. Siamo a Campo de’ Fiori, è la notte tra venerdì e sabato, ormai il weekend è iniziato, visto che sono già le 3:20 passate da qualche minuto.
Il giovane, uscito dal locale dove presta servizio, viene accerchiato da un gruppo di persone. Vogliono rapinarlo. Ma non si accontentano di togliergli il telefono, un iPhone e l’orologio, di marca Casio, unici beni di un qualche valore. No, lo picchiano, probabilmente perché il ragazzo tenta una resistenza improbabile, vista l’inferiorità numerica. Poi, consumata la rapina, scappano, dileguandosi nel buio della notte. Alle 3:24 la chiamata al NUE 112: sul posto arrivano una volante del Commissariato Trevi e i sanitari del 118. Il ragazzo, un 21enne, viene soccorso e trasportato al San Carlo di Nancy per le ferite riportate alla testa. Gli agenti avviano le indagini, ma al momento non hanno ancora individuato gli autori della rapina.
“Te la sei cercata”
Il 21enne, italiano, era arrivato a Roma da poco per iniziare un lavoro come cameriere in un locale del centro. Si era subito fatto ben volere, tanto che qualcuno, a sua insaputa, ha deciso di vendicare l’aggressione di cui è stato vittima. E adesso nella Capitale ci sono dei “giustizieri” che, dopo aver creato un profilo fake su Facebook, hanno avvisato il branco che ha aggredito il ragazzo che sono a caccia. E che li troveranno, perché sono in possesso di un video in cui si vede benissimo sia il volto che la corporatura della persona che avrebbe colpito con una spranga il 21enne. Ed è soprattutto contro di lui che sono dirette le minacce, oltre che verso il resto del branco.
Il profilo falso creato appositamente sul social ha come foto di copertina l’immagine di V per Vendetta, mentre come foto profilo quella della Morte, con tanto di falce e cappuccio. Due soli i post pubblicati. Uno secco, con scritto “Te la sei cercata”, l’altro due ore dopo, più lungo e dettagliato, con i particolari di quanto successo e cosa verrà fatto.
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La caccia agli aggressori
Nel post, i “vendicatori” riportano i punti salienti del fatto, dicendo che il ragazzo è stato aggredito da alcuni balordi. “Bottino un orologio del grande valore affettivo, ma quotato circa 20 euro ed un vecchio telefono. Questi signori si fossero limitati al furto. No, gli hanno voluto fracassare la testa, mandandolo in ospedale“. La rabbia nasce da questo. E dal fatto che sono gli stessi poliziotti a cui è stata formalizzata la denuncia a dire che sì, ci sono altri “episodi simili, ma purtroppo le loro risorse son quelle che sono, e non sempre si può star dietro con tempestività alla microcriminalità”. Scatta quindi la voglia di vendetta. “Ma queste risorse hanno commesso un errore: si sono fatti riprendere da una telecamera di videosorveglianza di un appartamento privato della zona”. Ma i denuncianti non dicono agli agenti di essere in possesso di questo video. Nè quella sera, né in seguito.
“Di uno, in particolare del soggetto che ha aggredito alle spalle con una spranga questo ragazzo, è ben visibile il volto e la corporatura”. Arrivano le minacce, velate ma molto precise. “Stia tranquillo, il video non è nelle mani delle forze dell’ordine, può star sereno, è a mia disposizione e di alcuni amici. Non è sicuramente un iscritto di questo gruppo, ma se qualcuno ha contatti con questi soggetti, gli dia un colpo di telefono. Roma non è abbastanza grande per nascondersi. Roma è una città piena di risorse, piena di amici e di persone che hanno ancora una dignità e che si preoccupano di mantenere l’ordine pubblico, là dove non sia possibile l’intervento degli organi preposti. Abbia fede questo signore, e tante gambe per correre”. Il messaggio destinato agli aggressori si conclude in maniera sibillina, con un post scriptum. “Ps: avete fermato questo ragazzo chiedendo una sigaretta: ne ho già acquistate diverse stecche e nn vedo l’ora di farvele fumare tutte. A presto, molto presto”.
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