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Giro di Spagna con la Vespa d’epoca a marce, è di Pomezia la prima donna a compiere l’impresa (FOTO)

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E’ la prima donna in assoluto a fare il giro della Spagna con una Vespa d’epoca “a marce”. Ed è di Pomezia. Giuseppina Serra, insegnante 41enne dell’Istituto Comprensivo di via della Tecnica ha viaggiato con una Vespa 200, partendo il 30 giugno e tornando il 1° agosto, percorrendo in tutto quasi 7 mila chilometri, di cui mille in solitaria.Giuseppina, lasciata Pomezia, ha preso il traghetto a Civitavecchia e, sbarcata a Barcellona, ha iniziato la sua avventura in sella alla sua Vespa rossa.

Come è nata l’idea di fare questa esperienza?

“Dalla grande passione che ho sempre avuto per la Vespa. La prima che ho avuto è stata un complemento sorta di d’arredo, fino a quando non l’ho messa in strada e ho iniziato a macinare chilometri: ne ho percorsi immediatamente 500. Adesso ne ho addirittura due, questa con cui sono partita, che è del 1974, e una ancora più vecchia, del 1970. Stavolta ho scelto la più nuova perché raggiunge una velocità massima di 100 all’ora, ma arrivata in Spagna, dopo 700 chilometri fatti in solitaria, ho conosciuto un ragazzo più esperto di me per quanto riguarda questa tipologia di vacanze, che viaggiava con una Vespa 50. Per farci compagnia abbiamo deciso di proseguire insieme e quindi, per adeguarmi al suo mezzo, abbiamo viaggiato a 50 all’ora”.

Come è stato il viaggio appena sbarcata a Barcellona?

“Dopo aver visitato la città mi sono diretta verso nord. Le prime due tappe sono state Lleida e Pamplona, che ho visitato da sola. È lì che ho incontrato il ragazzo con cui ho deciso di fare il giro di tutta la Spagna, fino a tornare al punto di partenza, a Barcellona. Ma il nostro viaggio non è terminato nella penisola iberica: saremmo voluti andare in Africa ma per problemi di sicurezza non abbiamo potuto farlo, quindi abbiamo cambiato i programmi e abbiamo scelto di prendere il traghetto per la Sardegna e fare il giro dell’isola con la Vespa. Poi, da lì, la tappa successiva è stata la Sicilia e, di seguito, la Calabria, terra d’origine del mio compagno di avventura. Sabato 31 luglio a Cosenza c’è stata una grande festa con il Vespa Club di Cava de’ Tirreni, di cui faccio parte, e il Vespa Club a cui appartiene il ragazzo con cui ho viaggiato”.

Durante il viaggio, i due ragazzi sono stati ricevuti dai sindaci di Coimbra e di Bosa, in Spagna, che hanno donato loro i gagliardetti simbolo delle due città.

“È stato emozionante e bello vedere che il sindaco dei posti dove andavamo voleva conoscerci e donarci qualcosa della sua città a ricordo di questo viaggio così particolare e unico”.

Viaggiare in Vespa: che emozioni dà?

“Sicuramente incredibili. Fa estraniare da tutto il resto: nel momento in cui salgo sulla Vespa riesco a non pensare più a nulla, un po’ perché bisogna essere concentrati sulla strada, un po’ perché è nell’animo del vespista. Si va piano, ci si gode il panorama, si riflette, si è da soli con la propria Vespa. È una pausa dalla vita frenetica, proprio quello che mi serviva in questo momento. Avevo bisogno di staccare da tutto, di dimostrare a me stessa che ce la potevo fare. Sulla Vespa sono libera da tutto”.

Una domanda sorge spontanea, a questo punto: questo viaggio è durato un mese: come si concilia con il lavoro e con la vita privata?

“Quello che serve effettivamente per poter fare un’impresa del genere è il tempo. Fortunatamente la mia professione mi permette di allontanarmi per lunghi periodi: infatti sono un’insegnante di sostegno nella scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo di via della Tecnica e proprio quest’anno sono passata di ruolo. Anzi, questo è stato un modo per festeggiare, dopo 14 anni di precariato, la mia nuova condizione lavorativa. A livello personale, poi, sono single e non ho figli, quindi non avevo limitazioni di alcun genere. Inoltre era tantissimo tempo che non facevo una vacanza e ho quindi pensato di meritarmela”.

Ha già in mente il prossimo viaggio?

“Al Vespa club qualche giorno fa stavamo parlando di organizzare un viaggio in America nella Route 66. In molti noleggiano le Vespe direttamente negli Stati Uniti, perché trasportare le proprie fin lì costa tantissimo; noi forse avremmo trovato un modo più economico per andare, adesso vediamo se sarà possibile farlo”.

Qualunque sia la prossima destinazione di Giuseppina, il viaggio sarà sicuramente magnifico.

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