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Gianluca Lalli cantastorie di Arquata, l’arte al servizio del sociale

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Gianluca Lalli

Gianluca Lalli, cantautore e scrittore marchigiano ha all’attivo quattro album e sei opere letterarie. Se ascoltando le sue canzoni doveste pensare ad un menestrello di pasoliniana memoria, ad un Branduardi di qualche decennio fa ma a tinte dark o vi sembrasse di imbattervi in una sorta di satiro medievale, avreste centrato il punto.

Gianluca Lalli

Questo Rasputin marchigiano, come lo definì Remo Remotti in una delle tante volte in cui introdusse un suo libro, così vicino a Rino Gaetano per certi versi, canta le sue canzoni leggere ma intrise di impegno sociale in giro per le piazze, nelle scuole, tra le rovine delle sua terra violentata dal terremoto e negli ampi scenari della natura più cruda, mietendo riconoscimenti di un certo rilievo.

Gianluca Lalli Cantafavole contemporaneo

Gianluca Lalli esordisce nel 2009 con i suoi Ucroniutopia, band dalle sonorità folk rock che prende il nome dall’acronimo di ucronia e utopia, ‘senza tempo né luogo’. Le loro canzoni traggono ispirazione da Baudelaire, Rimbaud, spaziando dalle tematiche della Beat Generation ad autori dalle poetiche esistenziali come Artaud, John Fante, Orwell, Sartre, Pirandello e De André.

Lalli fondatore degli Ucronutopia

Con  ‘Il tempo degli assassini’ del 2011, titolo tratto dalle ‘Illuminazioni’ di Rimbaud e ripreso da Henry Miller per un saggio sul Poeta per il centenario della sua nascita, gli Ucroniutopia tirano fuori un godibile e cinico album cantautorale dal fascino decadente e barocco, ricco di simbolismi come la maggior parte dei brani di Lalli, – autore di testi, musica e arrangiamenti- Gli Ucroniutopia  si esibiscono quindi a livello nazionale e internazionale.

Lalli, da Arquata alle Piazze del mondo: Ucroniutopia

‘Il vino dell’assassino’, brano che coniuga sprazzi di malinconici violini, camei di belle époque a visionari, onirici momenti. Impressiona da subito col cantar di amore, libertà, morte, disomologazione, anarchia e follia. I testi ricordano Baudelaire, De André, vi sono rimandi faustiani. Sbandiera il suo deciso divergere dal mainstream, Lalli, il desiderio e l’intento di mettere l’arte al servizio del sociale, per fare da ponte tra le disuguaglianze culturali, avvicinare i giovani alla musica e alla letteratura. 

E’ del 2013 il videoclip ‘Il lupo’, tratto dal loro primo disco, suggestiva ballad folk melodica e ‘selvatica’ dalle atmosfere dark nella Siberia nostrana, che si riallaccia all’archetipo del solitario ‘waldganger’ contro ogni stereotipo. Il videoclip vince il premio Hard Rock presso il Festival del Cinema di Venezia.

Nel 2014 esce il secondo disco ‘La Fabbrica di Uomini’, che approfondisce tematiche sociali con la collaborazione di Claudio Lolli e il suo inedito ‘Il grande freddo’, sulla solitudine che attanaglia l’uomo. Nel disco vi è un tributo a Rino Gaetano e all’anarchico Jules Bonnot. L’album contiene il brano ‘La bomba‘, storia di un bombarolo alla De André, la magnifica ‘Il canto dell’odio’ tratta da una poesia di Olindo Guerrini ed altre storie in musica tratte da poemi di pensatori liberi.

Nel 2017 esce ‘Metropolis’. La mente ucroniutopica, ‘senza luogo e senza tempo’ di Lalli, tanto attenta a denunciare le tortuosità dell’animo umano e della società canta stavolta di amore più puro, ‘ti amerò per quel che sei più di ciò che ti aspetti’-cit di indipendenza e libertà.

Lalli, Rodari entra nelle scuole con la musica del Cantafavole

E’ la volta poi di ‘Favole al Telefono’ nel 2020, il progetto che unisce il desiderio e l’obiettivo di portare le favole di Gianni Rodari in musica nelle scuole, dove Lalli diviene Cantafavole, avvicinando i bambini alla musica appunto e anche alla letteratura.

Il primo gennaio scorso è uscito invece ‘Letteratura in Musica’, l’ultimo lavoro di Gianluca Lalli. In questa opera più matura, le grandi opere letterarie mondiali trasposte in musica raggiungono l’ascoltatore colmando lacune, unendo le genti nel tentativo di raggiungere l’uguaglianza culturale sociale.

Gianluca Lalli

In ricordo di Rino Gaetano, il film

La passione per Rino Gaetano è celebrata nel film ‘Rino’, del quale Lalli è regista. Il documentario si basa sulle testimonianze di chi Rino lo conobbe dal vivo. Dal film si evince l’unicità del grande cantautore calabrese, l’irriverenza del genio all’epoca osteggiata dal perbenismo borghese dei tempi, le tematiche sociali presenti nelle sue canzoni divenute immortali. Lalli ripercorre le tappe della vita del grande cantautore, dall’infanzia a Crotone, l’esordio musicale le amicizie più care fino al trasferimento nella Capitale, la carriera e la sua scomparsa. Gianluca Lalli firma la colonna sonora del film.

Gianluca Lalli
Gianluca Lalli il Cantafavole

Gnoti Sauton, ‘conosci te stesso’

Gianluca Lalli è autore di svariate pubblicazioni – ‘Radio Waldganger’, ‘Una voce dal nulla’, ‘La bella che è addormentata’, ‘Dal Vangelo secondo me’, ‘La rivoluzione è un fiore non colto’- . L’ultima è Gnoti Sauton, progetto edito da Officina Milena ora in promozione, una raccolta poetica che invita a non fermarsi alle apparenze, a ‘scandagliare i più inesplorati interstizi dell’essere’, sapendo però riconoscere il limite, fermandosi dove il rispetto dell’altro lo esige’.

Gianluca Lalli
Il Cantafavole

Nel libro Lalli ci ricorda, tramite la sua poetica, la condizione fragile e irripetibile dell’essere umano, che sfida il proprio limite imparando ad essere libero, come suggerito dalla massima oracolare del Tempio di Apollo a Delfi, ‘Gnoti Sauton’, appunto.

Gianluca Lalli e la ‘Letteratura in musica’

Un altro progetto è in procinto di uscire con le grandi opere letterarie che diventano canzoni d’autore. Il disco si chiama ‘Letteratura in musica’, e vede coinvolti i grandi musicisti del panorama italiano, da Michel Foucault a Alda Merini, i Poeti della Scapigliatura, Arrigo Boito, Dino Campana, Carlo Levi, ignazio Silone, Olindo Guerrini. Partecipano all’arrangiamento dei brani Massimo Germini chitarrista di Roberto Vecchioni, Daniele Sepe, Leonardo Sgavetto dei Modena City Ramblers, il chitarrista Lorenzo De Angelis, etc.

Attualmente Lalli è impegnato nel programma Folkstudio in onda la domenica alle 21 e 15 dalla propria pagina Facebook. Molti i nomi importanti che hanno partecipato alla trasmissione  che sta avendo molto successo.

Due chiacchiere con il Cantautore

Gianluca, cosa pensi del panorama artistico musicale del nostro Paese?

-Sono tanti i talenti che non arrivano al mainstream. Si potrebbe dire che tanti musicisti molto bravi spesso non sono nel mainstream. L’arte è diventata ‘impossibile’ e l’apice si è toccato con il covid-19. Soprattutto per gli artisti al di fuori del circuito, che non sono tutelati.

Ti senti rappresentato da Rino Gaetano?

-Rino si occupava di sociale e quindi è un grande maestro, visto che si serviva dell’arte per la rivendicazione sociale. Io però non andrei a Sanremo. Rino ci andò, sebbene non intendeva portare ‘Gianna’, perchè troppo ‘commerciale’. Certo è che gli portò fortuna poiché appunto ebbe uno straordinario successo commerciale.   

Quando hai iniziato a suonare?

-Era il 2000 ho cominciato a suonare la chitarra. Da allora non ho più smesso.

A chi ti sei sempre ispirato?

-A Jim Morrison.

Quanto la tua terra di origine influenza il tuo cantautorato?

Parecchio; nella poetica sicuramente, essendo un territorio isolato da sempre invitava alla riflessione, alla solitudine.

La musica ti ha aiutato in qualche momento di vita?

-Sicuramente mi ha aiutato ad uscire da una timidezza patologica

Si riesce a vivere di musica?

Prima di questa pandemia era possibile certamente più di ore vivere della propria musica.

Cosa significa per te ‘Gnoti Sauton’?

-Il senso è non restare in superficie e scavare nel proprio io per una crescita spirituale

Qual era l’urgenza di scrivere questo tuo libro?

-Il mettere su carta pensieri decennali che altrimenti sarebbero caduti nel dimenticatoio.

 

 

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