Gaia e Camilla sono le 16enni che persero la vita a Roma nel dicembre 2019, la notte tra il 21 e il 22. Le ragazze furono investite in Corso Francia dall’auto guidata da Pietro Genovese: dopo le indagini e il processo, in primo grado il giovane romano era stato condannato per omicidio stradale plurimo a otto anni col rito abbreviato. Ieri, in appello, Genovese ha concordato una pena pari a cinque anni e quattro mesi. Non solo. I Giudici della corte d’Assise di Roma hanno stabilito soltanto l’obbligo di dimora e la permanenza domiciliare dalle 22 alle 7, una misura considerata consona “all’esigenza cautelare sociale alla luce della dell’incensuratezza e del corretto comportamento processuale dell’imputato e del fatto che la patente di guida gli sia stata revocata“. Pietro Genovese si trovava agli arresti domiciliari già da un anno e sette mesi, arresti domiciliari che ora, come visto, potrà lasciare.