Il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di finanza sta dando esecuzione a
un decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta
della locale Procura della Repubblica, per un valore complessivo di oltre 3,3, milioni di
euro nei confronti di diciassette soggetti.
Sono state sottoposte a sequestro quote societarie, disponibilità finanziarie nonché
immobili e terreni – siti nelle province di Roma, Lucca, L’Aquila e Latina – che erano stati
acquisiti con le risorse distratte dal patrimonio di due società fallite.
La citata misura cautelare reale deriva dallo sviluppo di attività investigative coordinate
dalla Procura della Repubblica di Roma per reati in materia di bancarotta fraudolenta
aggravata, ai danni di due società dichiarate fallite dal Tribunale di Roma, rispettivamente
nel novembre 2016 e nel marzo 2017.
Una di queste aveva visto decuplicare i propri ricavi d’esercizio a partire dalla primavera
del 2009 in virtù dell’ospitalità offerta alle popolazioni colpite dal terremoto utilizzando, a
tal fine, alcuni immobili ubicati in Collettara di Scoppito (AQ).
Le articolate indagini esperite hanno consentito altresì di portare alla luce frodi fiscali e
molteplici episodi di distrazione di beni delle società fallite a scopi personali, posti in
essere dall’amministratore di fatto con la fattiva collaborazione, tra gli altri, di diversi
prestanome e del suo commercialista.
Quota parte delle risorse distratte in modo illecito dal patrimonio aziendale sono state
utilizzate per acquistare per evidenti utilità personali anche un appartamento e terreni a
Forte dei Marmi (LU) nonché una villa a Terracina (LT).
Anche in questa vicenda la ricostruzione dei flussi finanziari è stata determinante,
anche perché agevolata dal supporto informativo contenuto in alcune segnalazioni di
operazioni sospette pervenute al Nucleo valutario per fini di prevenzione antiriciclaggio.
Lo sviluppo investigativo di tali preziose informazioni ha costituito, come spesso capita in
questo tipo di indagini, un vero faro su cui poter orientare le investigazioni ed
aggredire i patrimoni di provenienza illecita.
Il provvedimento ablativo eseguito costituisce la conclusione di un complesso iter
investigativo che dimostra – ancora una volta – la costante azione della Guardia di
finanza nella ricerca e repressione dei più gravi crimini di matrice economicofinanziaria e nell’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.