Il litorale romano viene preso d’assalto ogni estate da migliaia di turisti. Il mare, la voglia di evadere dal caos della città, ma anche la possibilità di godersi qualche ora di relax nei locali esclusivi del lungomare, spingono visitatori e romani a frequentare la costa.
Movida insomma, con i giovani che, specie nel fine settimana, si riversano a Ostia, Fregene, ma anche Anzio e Nettuno, passando per Torvaianica, scegliendo le attività del litorale per le loro serate. Oggi nei consueti spazi riservati alle località laziali ci occuperemo nello specifico di Fregene: cosa ha da offrire questo bellissimo territorio? Perché si chiama così? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Fregene: mare, movida ma anche tanto altro da scoprire
Intanto partiamo con il dire che questa località fa parte del Comune di Fiumicino. Pensando a Fregene la prima cosa che viene in mente è senza dubbio il mare: tantissimi romani come detto ogni anno la scelgono per le loro giornate lontane dal caotico via vai cittadino, che sia per più giorni, per una fine settimana o magari anche solo per una toccata e fuga. Famosi i suoi stabilimenti, super gettonati e presi letteralmente d’assalto. E se di giorno sono le spiagge ad essere gremite, la sera il tutto si sposta nei locali: ristoranti, pub, discoteche, oppure ancora sul lungomare per gli eventi notturni.
Sul territorio, oltre al mare, c’è però tanto altro da vedere. Si può partire dal villaggio dei pescatori, area dove insistono molti ristoranti rinomati dove, chiaramente, si può gustare, tra gli altri, dell’ottimo pesce. Da non perdere Viale Castellamare, ovvero la strada che divide idealmente in due questa frazione del Comune di Fiumicino e che sicuramente ospita i maggiori servizi della zona. Dal punto di vista naturale c’è poi la pineta, messa a dimora nel 1600 da papa Clemente IX, ma anche l’Oasi di Macchiagrande, una riserva ecologica molto bella gestita dal WWF. Piccola curiosità recentissima: il Singita Miracle Beach è stata proclamata, a luglio 2023, come la prima “Spiaggia Gentile” in Italia, in adesione al Movimento Italia Gentile ed alla sua espressione internazionale, l’Odv-International Kindness Movement, promosso dall’Organizzazione di Volontariato My Life Design.
Come arrivare
Per arrivare a Fregene si può utilizzare da Roma l’Aurelia oppure l’Autostrada A12 Roma Civitavecchia. Il tempo di percorrenza tuttavia varia molto in funzione del traffico dato che la distanza, in realtà, è molto contenuta (appena 34km dal centro). Ad incidere, chiaramente, il traffico dovuto al turismo balneare per ciò che riguarda tutto il periodo estivo.
La storia
Se vogliamo guardare per un attimo alla storia di questo territorio, tracce se ne trovano già nell’antica Roma come mostrano alcuni documenti rinvenuti grazie ai quali è possibile individuare con precisione questa zona all’interno della tenuta di Maccarese; dopodiché il suo nome scomparve progressivamente, anche per via della conformazione paludosa e dato che qui imperversava la malaria – prima di riscoprirla negli anni 20 e 30.
Fregene poi, un po’ come Torvaianica e Tognazzi, lega il suo nome al cinema, specie tra gli anni cinquanta e sessanta dove venne scelta come residenza da tanti cineasti, come ad esempio Federico Fellini (Lo sceicco bianco, la stessa Dolce Vita e Giulietta degli spiriti sono testimoni delle atmosfere di questi luoghi); e poi l’aristocrazia romana che la scoprì e la scelse portando fama e lustro. Ancora oggi è il turismo balneare e dei locali, in generale, a fare da traino all’economia del territorio con una ricca organizzazione di eventi e appuntamenti.
Le turbolenti vicende amministrative circa la sua gestione si sono protratte tuttavia negli anni con i contenziosi sorti tra chi gestiva questo comprensorio e il Comune di Roma; poi, dal 1992, subentrò il Comune di Fiumicino con Fregene che divenne parte integrante ed effettiva dell’Ente.
Perché Fregene si chiama così
Così come abbiamo fatto per altre località laziali chiudiamo con una piccola curiosità sul nome di Fregene. Perché cioè si chiama così? Secondo una fonte, in un articolo il giornalista Alberto Bianchini spiega che il riferimento potrebbe essere stato fatto al frango, ovvero al pericolo di andare a sbattere con le imbarcazioni negli isolotti sparsi in un’ampia laguna tra il Tevere e l’Arrone. Altri citano invece il richiamo ai mercanti originari della regione della Frigia che con le loro navi facevano rotta verso le isole della Toscana.