“E’ morta la tartaruga salvata in mare a Fiumicino nei giorni scorsi”. E’ quanto riferisce Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia. “Nei giorni scorsi avevamo raccontato il salvataggio di un esemplare di tartaruga marina all’altezza del chiosco Papaya, grazie all’intervento di alcuni bagnini allertati da Barbara Flaiani, consigliera municipale di Fratelli d’Italia in XIII Municipio. L’animale, con evidenti ferite alla bocca causate da ami da pesca, era stato messo in salvo sulla spiaggia in attesa dell’intervento della Guardia Costiera e dei volontari del Soccorso veterinario. Incredibilmente, dopo circa 4 ore, per alcuni cavilli burocratici è stato negato il trasporto in ambulanza presso il centro di primo soccorso veterinario utile ad accogliere l’esemplare di tartaruga, che sembra abbia raggiunto il centro nel vano portabagagli di un’automobile. Forse l’animale, già stremato, non è sopravvissuto a questa estenuante attesa ed è deceduto. Di conseguenza – continua Santori – è stato immediatamente trasportato presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana per gli accertamenti del caso. Se venisse accertato che la tartaruga, esemplare protetto appartenente alla famiglia caretta-caretta, non sia sopravvissuta per imperizia o a causa della burocrazia, sarebbe davvero intollerabile. In attesa dei referti dell’istituto zooprofilattico, abbiamo già espresso la nostra indignazione per una gestione approssimativa della vicenda, che approfondiremo nelle sedi opportune. La difesa dei diritti degli animali e la loro salvaguardia deve essere garantita – conclude il consigliere di Fdi – a maggior ragione quando riguarda una specie in via d’estinzione che aveva scelto le nostre acque come suo habitat naturale”.
Serve cambiare le regole per il salvataggio degli animali. Troppo tempo e istituzioni locali senza mezzi adeguati
“Ho avvistato un bellissimo esemplare di tartaruga marina, purtroppo ferita, di fronte il litorale di Fiumicino e, chiamati i soccorsi, è stata prontamente messa in salvo dai bagnini dello stabilimento balneare Papaya beach”, aveva dichiarato il 14 maggio Barbara Flaiani.
“L’esemplare era disorientato e in evidente stato di sofferenza a causa di una profonda ferita causata da un amo da pesca incagliato nella bocca. Rischiava di infrangersi sugli scogli ma per fortuna è stata tratta sull’arenile per i soccorsi dopo il salvataggio in mare. Del ritrovamento è stata immediatamente avvisata la Capitaneria di porto mentre subito sul posto sono intervenuti nel mentre i volontari del Soccorso veterinario che hanno assicurato l’adeguata idratazione alla testuggine caricando l’esemplare su un’autoambulanza per il trasferimento allo Zoomarine, a Torvaianica, struttura specializzata dove gli animali dopo un primo periodo di cura e di degenza vengono reinseriti nel loro ambiente naturale. Forse per motivi burocratici o per competenze non ben definite – conclude Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia – il trasporto dell’animale in ambulanza non è stato autorizzato e dopo quasi tre ore di agonia, la tartaruga ha percorso il tragitto nel bagagliaio di una comune automobile di Roma Natura. Senza dimenticare il fatto incredibile che il veterinario della Asl aveva autorizzato il trasporto in ambulanza ma purtroppo anche qui tutto si è bloccato per un burocratico permesso che non è mai arrivato. Non possiamo accettare che per cavilli e codici si possa mettere a rischio la vita di un esemplare animale, per di più di una specie protetta e in via di estinzione come la Caretta-caretta, ledendo di fatto i diritti degli animali. E’ doveroso porre la tutela dell’ambiente marino e della sua biodiversità al di sopra della burocrazia, e intervenire affinché non sia messa a rischio in casi analoghi futuri la sopravvivenza dell’esemplare salvato e si possano dotare le istituzioni di mezzi adeguati e di strumenti per interventi tempestivi”, annunciando che l’episodio verrà approfondito nelle sedi opportune, per fare piena luce sull’accaduto, soprattutto adesso che si è venuti a conoscenza della morte dell’animale.