Una sequenza degna dei peggiori bassifondi metropolitani quella che ha avuto come protagonisti – giovedì scorso in un giardino pubblico a Fiumicino – una decina di ragazzi tra i 16 e i 20 anni. La vittima, un adolescente che si è ribellato all’arroganza e alla violenza del branco. Fiumicino non è nuova questi episodi, con bande di adolescenti che dettano legge nel territorio notte e giorno, senza che nessuno intervenga. E’ accaduto tutto in pieno giorno, alle 16 del pomeriggio. Una vicenda, purtroppo, per certi versi molto simile a quella di Colleferro.
Pestato dal branco a Fiumicino
Un insulto gratuito alla fidanzatina e L. R., 19 anni, non ce la fa a restare impassibile. Si alza dal muretto dove era seduto assieme alla sua ragazza nel parco di Villa Guglielmi e invita i suoi coetanei a moderare i termini. Per tutta risposta riceve uno spintone che gli fa perdere l’equilibrio. Il ragazzo non solo non viene aiutato a rialzarsi ma viene colpito in pieno volto da un violento pugno cui ne sono seguiti molti altri. Insieme a tanti, troppi calci. E se non fosse stato per un gruppetto di joggers che passavano di là in quel preciso momento e che di fronte a una furia così cieca hanno deciso di intervenire, forse a L. sarebbe andata peggio.
I postumi dell’aggressione
Trascorsi tre giorni dall’accaduto il ragazzo continua a soffrire di forti emicranie, ansia e depressione. A tal punto che la mamma, preoccupatissima, ha deciso di consultare uno psicologo. E’ stata lei stessa, P.F. a lanciare l’appello attraverso i social la sera dell’accaduto. Sola contro tutti, in preda alla disperazione, aveva minacciato “io gli aggressori li conosco tutti, uno per uno. E se non li troveranno le forze dell’ordine, li troverò io”
Fortunatamente una pattuglia dei Carabinieri era intervenuta sul luogo dell’accaduto giovedì e L.R. subito trasportato in ambulanza all’ospedale Grassi, da dove partiva la denuncia. Sette giorni di prognosi. Un periodo sicuramente troppo breve per guarire non solo dal trauma cranico, dai lividi e dalle ferite. Ma soprattutto dallo shock.
Il senatore De Vecchis: «Ennesimo campanello d’allarme per Fiumicino»
Sulla vicenda – che non rappresenta purtroppo un caso isolato – è intervenuto poco fa il senatore William De Vecchis che ha definito l’episodio “l’ennesimo campanello di allarme” nel territorio di Fiumicino dove da qualche tempo si registra una escalation senza precedenti di violenza e bullismo.
“Sono numerose le denunce che ci arrivano ogni giorno da genitori e esercenti sull’allarmante fenomeno” – ha dichiarato.
“Il dossier annuale del reparto antidroga – sottolinea De Vecchis – è preoccupante e fa emergere che a Fiumicino e più in generale sul Litorale romano, il consumo di sostanze stupefacenti tra i giovanissimi è in forte aumento”. Il senatore de Vecchis ha poi puntato il dito sull’immobilismo delle istituzioni locali che dovrebbero ragionare con maggiore tempestività su azioni di prevenzione – soprattutto nelle scuole – sui danni prodotti dalla droga e sul triste fenomeno della violenza tra gli adolescenti.
Ma – secondo De Vecchis – non basta. E per quanto riguarda Fiumicino, è necessario anche intensificare i controlli e applicare sanzioni più severe nei confronti delle attività commerciali che non disdegnano di vendere ai minorenni anche le bevande alcoliche. Dal suo profilo Facebook intanto la signora P.F. ha ringraziato questo pomeriggio tutti coloro che sono intervenuti per aiutare il figlio esortandoli a collaborare per ricostruire l’accaduto nei dettagli.
“Ho un solo desiderio ora – ci ha detto – Che non accada mai più a nessuno una cosa simile. E voglio che mio figlio, i nostri figli, possano uscire di casa tranquilli alle quattro del pomeriggio!”
Rosanna Sabella