Nel decreto Milleproroghe passato alla Camera con 329 sì e 220 no non ci sono i fondi, o meglio non tutti, del cosiddetto Bando periferie, l’insieme di stanziamenti voluti dal precedente governo per riqualificare le zone più degradate delle città.
Dopo il passaggio al senato ad Agosto anche la Camera approva così il testo ma a tenere banco, oltre al caso vaccini, c’è il taglio da oltre 1 miliardo destinato alle periferie; eppure, giusto due giorni fa, era stato siglato un accordo tra l’Anci e il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte che aveva promesso il ripristino degli stanziamenti ma in tre anni.
Non subito dunque e non, alla luce dei fatti, nel Milleproroghe bensì “nel prossimo decreto utile” come del resto aveva anticipato lo stesso Conte: “La soluzione che intendiamo adottare è quella di inserire nel primo decreto utile (successivo alla conversione del Milleproroghe) una norma che di fatto dia la possibilità di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata”, ha detto il premier. “In sostanza, questo garantirà un’agevole prosecuzione dei progetti già esecutivi, fondamentali per mettere le amministrazioni comunali nelle condizioni di garantire ai cittadini servizi e investimenti, offrendo le risorse necessarie sulla base del reale stato di avanzamento dei progetti”.
Milleproroghe: seduta fiume per ostruzionismo PD. Esultano Martina e Renzi
Insomma, al di là delle promesse e di indicazioni alquanto generiche, per il momento di certo c’è solo un grande punto interrogativo per ciò che riguarda la riqualificazione delle periferie. Intanto, proprio sul Milleproroghe, prosegue l’ostruzionismo del Partito Democratico che ieri ha deciso di illustrare i punti all’ordine del giorno sul decreto con ogni deputato: 5 minuti a testa per 100 parlamentari, il che ha prolungato la seduta da ieri fino alle sei di stamattina.
E oggi, dopo una pausa di 4 ore, i dem hanno ripreso strappando il plauso del segretario Martina e di Matteo Renzi. Emanuele Fiano ha infatti annunciato stamani che avrebbe messo in votazione tutti gli odg presentati, oltre 100, il che fa presupporre ad un prolungamento della maratona per il Milleproroghe almeno fino al tardo pomeriggio. Solo in serata si potrebbe dunque arrivare al voto definitivo sul merito del provvedimento (dall’esito scontato) prima del nuovo ritorno del testo al Senato.
Grazie ai @Deputatipd per la tenacia di queste ore in aula. Giorno e notte per cercare di impedire che il governo calpesti il diritto alla salute dei bambini e lo scippo ai quartieri popolari tagliando le risorse del bando #periferie #vaccini
— Maurizio Martina (@maumartina) September 14, 2018
Milleproroghe senza fondi per le periferie. Pomezia aspetta i fondi per Santa Palomba
Come ad Agosto, non appena appresa la notizia del taglio dei fondi alle periferie col Milleproroghe, i Sindaci sono tornati sul piede di guerra. Nel Lazio questa vera e propria mannaia, in attesa di buone nuove dal premier Conte, colpisce, tra gli altri, i Comuni di Fiumicino, Monterotondo, Pomezia, Anguillara, Tivoli, Guidonia, Fonte Nuova e 5 municipi di Roma Capitale.
La questione riguarda da vicino per l’appunto anche Piazza Indipendenza che aspetta (aspettava?) i fondi per la riqualificazione di Santa Palomba, l’eterna Cenerentola (abbandonata) del territorio, area quest’ultima oggetto di un poderoso investimento da circa 8 milioni di euro (dettagli nella delibera n.67 del 09/03/2018). Soldi che per l’appunto sarebbero arrivati dal “bando periferie”.
“Il progetto vedrà interventi importanti per le infrastrutture: strade, parcheggi, interventi di messa in sicurezza e riqualificazione della stazione ferroviaria, percorsi ciclopedonali, videosorveglianza e progetti di contrasto al fenomeno della prostituzione”, dichiarava soltanto pochi mesi fa l’allora Sindaco Fabio Fucci che fissava anche un’ipotetica data di inizio lavori per la fine dell’anno in corso che ora potrebbe slittare. Parole queste ribadite poi anche dall’attuale Primo Cittadino Adriano Zuccalà ai nostri microfoni poco prima della vittoria elettorale alle ultime amministrative.
Alla luce dei fatti riproponiamo allora la domanda fatta un mese fa: e ora che succede? I fondi destinati a Pomezia, il cui progetto è rientrato nel calderone delle proposte riunite ed avanzate dalla Città Metropolitana di Roma (classificatasi al posto n.104 della graduatoria: quaranta milioni di euro per 16 interventi su due quadranti del territorio metropolitano, ndr), e rientrando proprio in quelle 96 tra città e aree metropolitane presenti in graduatoria ammessi al finanziamento pubblico ma solo attraverso ulteriori risorse al contrario dei primi 24 progetti già finanziati (tra cui rientrano 18 milioni per Roma Capitale), corrono il serio rischio di svanire del tutto.
Una buona notizia?
Dell’amministrazione di Pomezia, a differenza di Fiumicino ad esempio dove il Sindaco Montino è andato su tutte le furie, nessuno ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, non sappiamo se per motivi di opportunità politica, per prendere tempo in attesa di capire cosa accadrà in concreto o forti, magari, di un qualche tipo di rassicurazione giunta negli uffici di Piazza Indipendenza.
In tal senso muoverebbe la notizia pubblicata oggi da Il Messaggero secondo la quale l’Assessore alla Partecipazione di cittadini e associazioni Raspa, nel corso di un incontro con il Comitato dei Pendolari della stazione di Pomezia, avrebbe rassicurato circa l’avvio dei lavori di riqualificazione a Santa Palomba per il prossimo anno. La città, stando a quanto si apprende, sarebbe infatti scampata alla tagliola del Milleproroghe, vedendo così salvi i finanziamenti previsti dal Bando Periferie.
Sarà davvero così? Staremo a vedere.