Un altro candidato Sindaco risponde alla richiesta di trasparenza lanciata dal comitato “No Biogas” attraverso le nostre pagine.
Il comitato aveva posto 3 domande nel tentare di fare luce sulle spese fatte in merito all’opposizione al vincolo posto dal Ministeri dei Beni Culturali e Ambientali.
Il candidato Zuccalà risponde al Comitato in questa maniera:
1) Che senso ha, in termini di #democrazia #trasparenza e #partecipazione conferire mandato ad un avvocato in data 22 dicembre 2017 e trovare la prima traccia sull’Albo Pretorio a maggio inoltrato, senza passaggi in Consiglio comunale o Giunta?
Il Comune di Pomezia ha mantenuto la stessa linea nei confronti del vincolo paesaggistico fin dalle prime osservazioni inoltrate al Ministero per cercare di ottenere una riduzione dell’estensione del vincolo che naturalmente apprezziamo sotto l’aspetto ambientale, ma che si ritiene poco adattabile a quella che è la realtà dell’area che peraltro si trova a ridosso della stazione ferroviaria.
Ricordiamo che lo snodo di Santa Palomba è stato identificato dal ministero delle infrastrutture come principale punto di riferimento del centro sud, godendo di una prospettiva di crescita privilegiata per quanto riguarda il miglioramento della viabilità su ferro.
In virtù di un ragionamento di sviluppo della zona, di cui potrebbe beneficiare tutta la parte residenziale e produttiva, sono state presentate delle osservazioni appunto mirate alla rimodulazione dell’area vincolata in prossimità dello snodo ferroviario in modo da favorirne lo sviluppo (lasciando vincolata tutta l’area agricola).
Ciò porterebbe inevitabilmente un insindacabile indotto di varia natura, con particolare riferimento a quello economico e di offerta di servizi per tutta la zona, anche in virtù del finanziamento di 4 milioni di € per un parcheggio multipiano, videosorveglianza, aree verdi ed impianti sportivi.
Questa richiesta di rimodulazione è stata necessariamente avanzata dai legali in ogni sede. Il dovere di un amministratore è quello di pensare al territorio a 360 gradi, quindi avere la capacità di far coesistere realtà diverse in una zona, considerando tutte le prescrizioni necessarie alla loro convivenza.
2) Per quale motivo il Comune di Pomezia spende tutti questi soldi dei cittadini per costituirsi accanto a dei privati?
Il Comune non si è mai costituito accanto ai privati, anzi, è stato chiamato in causa dai privati insieme alle altre istituzioni, ovvero il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma ed il Comune di Pomezia.
Nonostante i privati abbiano richiesto l’annullamento del vincolo, il comune non ha mai aderito a questa richiesta, anzi ha sempre mantenuto la linea della rimodulazione anche in questa occasione, con le motivazioni prima descritte.
La decisione finale sul procedimento ora è rimandata al 16 ottobre, se il Movimento 5 Stelle dovesse amministrare ancora Pomezia, accetterà qualsiasi esito del tribunale valorizzando nel caso la decisione definitiva.
3) Potevano questi soldi essere usati meglio? C’erano altre priorità?
L’utilizzo dei soldi per la difesa del territorio e dell’ente, soprattutto per quando si è chiamati in causa, non è una scelta ma un obbligo.
Di priorità ce ne sono molte in questo comune, tuttavia una non esclude l’altra.