“Accetto il confronto, non ho certo timore di discutere dei problemi di Pomezia”. Così replica il candidato sindaco della coalizione di centrodestra Pietro Matarese al candidato del Movimento 5 Stelle Adriano Zuccalà che – sia attraverso i social network che su un articolo apparso oggi su Il Messaggero – “sfida” l’avversario a un confronto pubblico ‘sui temi e sulla città’.
“Se fino a questo momento non sono andato ai vari incontri organizzati, a cui sono stati invitati tutti i candidati sindaci, non significa che non mi sia confrontato con i pometini – ha continuato Matarese – anzi, non ho perso tempo a sentire le solite comunicazioni elettorali dei 5stelle, in linea con quelle del loro leader Di Maio, che ha promesso a tutti i cittadini italiani un reddito di cittadinanza pari a 800 euro. Al contrario, ho utilizzato al meglio il periodo della campagna elettorale stando in mezzo ai cittadini, percorrendo tutto il territorio, toccando con mano tutti i problemi e cercando le soluzioni e i mezzi necessari per far sì che vengano affrontati in maniera seria. Questa mia politica di privilegiare i diritti sociali è stata apprezzata dai cittadini, che dopo avermi conosciuto mi hanno votato, desiderosi di un cambiamento.
Mi stupisce che Zuccalà, persona mite che nei 5 anni trascorsi non solo non ha mai attaccato nessuno, ma si è adeguata alle indicazioni della Giunta e del direttivo 5 Stelle, adesso faccia la voce grossa e passi alla politica del fango: che qualcuno gli abbia ‘ordinato’ di farlo?”.
“Quello che dovrebbe preoccupare i cittadini non è dove sono nato o dove risiedo, specificando che abito all’Eur, a soli 10 minuti da Pomezia, ma l’approccio con i problemi della città e con i suoi abitanti. Nel periodo dell’amministrazione grillina – ha proseguito il candidato del centrodestra – i cittadini sono rimasti fuori dal Comune, perché quello che doveva essere un palazzo di vetro è diventato un bunker, con accesso vietato alla gente comune. Dove stava Zuccalà in questi 5 anni? È mai stato in mezzo alla gente ad ascoltare le loro lamentele, visto che è stato presidente del consiglio comunale e consigliere di maggioranza? Adesso i 5 stelle hanno ripreso a girare con il pedalò, a fare banchetti, a ricevere le persone. Peccato che per tutta la durata del loro mandato non si siano mai visti e che, al contrario, se i cittadini segnalavano, con foto e documenti, ciò che non andava, i loro seguaci li attaccavano senza pietà, con la scusa che “prima era peggio”. Adesso il ‘prima’ sono anche loro”.
“Sono pronto a confrontarmi in termini civili su tutti i problemi di Pomezia, sul rilancio del territorio, su quanto farò in caso di elezione a sindaco. Saranno i cittadini a decidere se vogliono continuare con altri 5 anni di immobilismo o invece far amministrare a chi ha le competenze e la possibilità di rilanciare davvero Pomezia verso un futuro migliore. Concludo con le parole di Papa Francesco, che all’udienza generale di oggi, ove ero presente, dice rivolgendosi ai giovani: «Il nostro peggior nemico non sono i problemi concreti, per quanto seri e drammatici: il pericolo più grande della vita è un cattivo spirito di adattamento che non è mitezza o umiltà, ma mediocrità e pusillanimità». E allora giovane candidato sindaco, teniamo a mente queste parole per essere i veri artefici del nostro operato ed evitare di diventare i burattini di gente scaltra che tira i fili…”.