ROMA (ITALPRESS) – L’emergenza sanitaria per il Covid-19 si è fatta sentire pesantemente sul mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2020. Secondo la “Lettura integrata” fornita dall’Istat, le ore lavorate hanno registrato una forte diminuzione rispetto sia al trimestre precedente (-13,1%) sia allo stesso periodo del 2019 (-20,0%). Si tratta di andamenti coerenti con la fase di eccezionale caduta dell’attività economica, con una flessione del Pil nell’ultimo trimestre pari al 12,8% in termini congiunturali.
Dal lato dell’offerta di lavoro, nel secondo trimestre del 2020 il numero di persone occupate subisce un ampio calo sul trimestre precedente (-470 mila, -2%), dovuto soprattutto alla diminuzione dei dipendenti a termine e degli indipendenti. Il tasso di occupazione scende al 57,6%, in calo di 1,2 punti rispetto al primo trimestre 2020; i giovani di 15-34 anni presentano la diminuzione più marcata (-2,2 punti). Nei dati provvisori di luglio 2020, al netto della stagionalità e dopo quattro mesi di flessione, il numero di occupati torna a crescere (+85 mila, +0,4%) rispetto a giugno 2020 e il tasso di occupazione risale al 57,8% (+0,2 punti in un mese), misurando una positiva reazione del mercato del lavoro alla ripresa dei livelli di attività economica.
Rispetto al secondo trimestre 2019, il numero di occupati scende di 841 mila unità (-3,6% in un anno): calano soprattutto i dipendenti a termine (-677 mila, -21,6%) e continuano a diminuire gli indipendenti (-219 mila, -4,1%) a fronte di un lieve aumento dei dipendenti a tempo indeterminato.
(ITALPRESS).
Effetto Covid sul lavoro, nel secondo trimestre -470 mila occupati
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