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Ed il “Ponticello” è ancora lì..

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Campo Jemini, passano i mesi ma il problema resta

E’ passato più di un mese da quando le barriere protettive del ponte situato all’ingresso del territorio pometino sono crollate sotto il peso del traffico costante, ma purtroppo nulla si è fatto per sistemarle. La soluzione “tampone” adottata non può ritenersi soddisfacente poiché l’utilizzo di due blocchi di cemento – stile trincea da guerra civile (nella foto ndr) – non dà sicurezza anzi, semmai contribuisce ad aumentare il senso (e non solo quello) di precarietà della struttura. La questione non è certo tema recente e da sempre, il “famoso ponticello”, è al centro delle battaglie del Comitato di Quartiere, come testimoniano alcuni articoli storici del Corriere della Città; questi alcuni dei servizi trovati in archivio: “Ma quali sono i problemi più sentiti dagli abitanti? Innanzitutto richiediamo la sistemazione del Ponticello […] sono anni che alle nostre rimostranze ci rispondono sempre con promesse da marinaio garantendoci al più presto il rifacimento completo […]” (Corriere della Città, Aprile 2010 p.24 intervista al sig. Ciro di Vivona membro del CdQ); “Nel piano di previsione triennale abbiamo inoltre inserito la realizzazione di una nuova arteria che permetterà al traffico locale di suddividersi in due sensi unici[…]Per metà del prossimo anno dovremmo già avere i primi  risultati concreti” (Corriere della Città, Giugno 2010, p. 24 Sindaco Enrico De Fusco); ed infine un ultimo servizio risalente a pochi mesi fa “ […] Altro nodo da sciogliere la sistemazione dei due ponticelli del quartiere, […] l’altro situato all’ingresso del territorio (Corriere della Città, Febbraio 2011, p. 32). Insomma, come detto la questione non è certo nuova. Fa riflettere soprattutto il secondo contributo citato perché fa capire quale debba essere il futuro di quel tratto di strada, con il progetto effettivamente  in attesa di attuazione che, se portato a termine, contribuirebbe non poco sia a regolarizzare il traffico di quartiere, sia ad eliminare i rischi connessi a quello specifico tratto di strada. Sì perché oltre che ad essere pericolante il ponticello è anche stretto a tal punto da consentire il transito ad una sola vettura per volta; la segnaletica,  un diritto di precedenza alternato, non è sufficiente sia perché la visibilità è ridotta sia perché alcuni automobilistici ne ignorano completamente il senso nonostante in possesso di regolare patente. Il risultato? Quotidianamente si sentono violente frenate e nei giorni particolarmente “sfortunati” incidenti più o meno gravi. Quello che chiedono gli abitanti , se per svariati motivi l’attuazione del progetto non può ancora partire, è quantomeno di trovare una soluzione più adeguata (ad esempio si potrebbe pulire la zona dalle erbacce per migliorare la visibilità) al fine di non ritrovarci a scrivere su queste pagine di ben altro , rispetto alla descrizione di un “semplice” problema di viabilità.

Luca Mugnaioli

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