Alla scoperta del castello più grande nel territorio del Lazio: ecco dove si trova e quali sono le sue particolarità.
Più volte abbiamo parlato delle bellezze storiche e artistiche del Lazio. In un territorio che possiamo definire tra i più fiorenti al mondo in fatto di memoria storica e traccia delle antiche popolazioni, oggi vi portiamo alla scoperta di un particolare castello. Quella che vi stiamo per descrivere è considerata la più grande roccaforte del territorio laziale, in un sito che oggi attira migliaia di turisti ogni anno per le proprie particolarità.
Alla scoperta del più grande castello del Lazio: qual è
Oggi vi parliamo dello storico Castello Savelli Torlonia. L’immensa struttura, che all’interno vede la presenza di 132 stanza, è presente nel territorio di Palombara Sabina. Quando venne edificato, aveva un preciso compito per la cittadina: essere una struttura difensiva per contenere ipotetiche invasioni anche verso la zona di Roma. La roccaforte è stata edificata nel pieno dell’XI secolo, vedendo poi dei rimaneggiamenti intorno al Cinquecento.
La storia dell’immenso castello laziale e le sue particolarità
Come ci spiegano i libri di storia, il castello nacque per volere della famiglia Ottaviani. Questa famiglia, che era un ramo dei potentissimi Crescenzi, volle una particolare roccaforte nel territorio di Palombara Sabina: una struttura dalla pianta quadrata e che si estende per un ettaro.
La storia di questo castello ha un vastissimo vissuto, che ci narra addirittura svariati passaggi di proprietà nella sua gestione: le varie famiglie che ne presero il controllo, nel corso degli anni, operarono anche delle importanti modifiche architettoniche allo spazio. I maggiori rimaneggiamenti avverranno alla metà del Duecento, quando il castello passerà sotto la gestione del nipote di Papa Onofrio III. Luca Savelli lo ridisegnò e ampliò in diverse aree, come avvenne nell’area della torre di guardia medievale.
Le modifiche del Castello nel Cinquecento
Come menzionato sopra, le modifiche sostanziali proseguirono lungo tutto il Cinquecento. Troilo Savelli divenne famoso per aver fatto ricostruire interamente questo castello. I lavori che lui finanziò, portarono al rinforzamento della struttura, oltre al disegno di nuovi affreschi all’interno di singole camere e la cappella. Tra gli artisti che operarono all’interno di questa roccaforte, si dice che alcune opere vedano la mano del pittore toscano Baldassarre Tommaso Peruzzi.
I lavori che avvennero a partire dal Cinquecento, hanno dato il tratto caratteristico di questo castello al giorno d’oggi. La struttura è ritenuta dagli esperti di architettura come la più grande del Lazio, estendendosi per 10 mila metri quadrati. Pur mantenendo il suo aspetto medievale, la struttura oggi ospita una biblioteca e un museo naturale.