La quarta ondata si fa sempre più minacciosa e il governo vaglia diverse contromisure. Alcune Regioni, infatti, sono decisamente a rischio di diventare gialle. Tra le varie proposte c’è anche la riduzione della durata del Green Pass e l’obbligo della terza dose del vaccino al personale sanitario e della RSA.
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Verso la quarta ondata, le parole del ministro della Salute
Secondo quanto riporta la Repubblica, «questa settimana il ministro della Salute Roberto Speranza porterà due provvedimenti al Consiglio dei ministri. Se saranno approvati inizierà una nuova fase, di regole più stringenti per il Green pass. La prima norma è quella che prevede l’estensione anche alla terza dose dell’obbligo vaccinale del personale sanitario e delle Rsa. L’altro provvedimento taglierà la validità del Green pass, anche quello rilasciato dopo la terza dose, da 12 a 9 mesi. Le novità dovrebbero partire da dicembre». E ancora: «Nello stesso mese verrà deciso l’allungamento dello stato di emergenza, probabilmente per altri sei mesi». La situazione, in verità, appare un po’ più problematica: lo stato di emergenza è in vigore dal 31 gennaio 2020 e, secondo la legge, non può durare più di 12 mesi, prorogabile al massimo per altri 12 mesi. Significa che, in teoria, dovrebbe scadere il 31 gennaio 2022.
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La riduzione della durata del Green Pass
Complicata anche la questione della riduzione della durata del Green Pass: come cambiare la scadenza a tutti quegli italiani che lo possiedono? Si potrebbe optare per l’invio di un nuovo codice e, perciò, rilasciare così un nuovo certificato, ma nulla è ancora deciso. Pare, tuttavia, che al momento non sono previsti nuovi interventi, neanche legati ai requisiti per ottenere il certificato. Parla il sottosegretario alla Salute Andrea Costa invitando a “guardare con fiducia alle prossime settimane: gli italiani si sono in gran parte vaccinati, negli ospedali la situazione è sotto controllo”. Perciò, continua, “non c’è la volontà di una modifica” dei criteri per l’ottenimento del Green Pass, escludendo i tamponi, come richiesto ormai da varie parti. C’è anche chi chiede una riduzione anche alla scadenza del tampone antigenico passando da 72 a 48 ore. Anche questo è al vaglio e sarà deciso tra un paio di settimane, coinvolgendo anche del Comitato tecnico scientifico.
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