Si torna a parlare del disastro dell’Eco X di Pomezia. La ricorrenza del 5 maggio, del resto, spinge a interrogarsi su quanto accadde oramai due anni fa. Nel frattempo c’è in corso, lo ricordiamo, il processo presso il Tribunale di Velletri: dopo alcuni rinvii l’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 2 ottobre 2019.
L’unico imputato, Antonio Buongiovanni, sarà giudicato, lo ricordiamo, nella formula del rito abbreviato dopo che l’iniziale richiesta di patteggiamento è sta negata dal GUP Muscolo; Buongiovanni, l’amministratore della Ecoservizi per l’ambiente (che aveva preso in affitto l’Eco-X), è accusato di incendio colposo, inquinamento ambientale colposo, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro e violazioni alle norme sul lavoro e sulla gestione dei rifiuti. Sulla posizione del 62enne di Ardea, allora, dovrà ora esprimersi il nuovo giudice Boccarrato.
Nel processo sono stati ammessi come parte civile il Comune di Pomezia, l’Avv. Bonanni dell’Ona, e il legale Francesco Falco. Nessuno invece dei Comitati di Quartiere, nemmeno quello della Castagnetta-Cinque Poderi – che pure denunciò lo scriteriato accumulo di grossi quantitativi di rifiuti (rimanendo però inascoltato, dato che le istituzioni locali si rimpallarono le responsabilità) -, ha avanzato richiesta al Tribunale.
Disastro Eco-X, l’Avvocato Falco: «Rivedere ipotesi di reato e chiarire le responsabilità»
Sul caso Eco X abbiamo allora interpellato l’avvocato Francesco Falco il quale, come visto, è stato ammesso quale parte civile (il legale difende una signora malata di tumore, ndr) al processo. «A mio avviso permane poca chiarezza sulle responsabilità o meno delle istituzioni, anche locali, che avevano il compito di evitare il disastro. Aspettiamo che sia fatta piena luce su quegli avvenimenti». «Dopodiché – conclude Falco – auspico una riqualificazione giuridica del fatto in modo che la fattispecie di reato passi da colposo a doloso».