ROMA – Se esiste un vero e proprio ostacolo alla campagna vaccinale, questo ha un nome ed è Variante Delta. Come se non bastasse si parla già di un’estensione di questa variante, che è stata denominata come Variante Delta Plus. Ma perché fa così paura tanto che, il ministro della Salute Speranza ha chiesto “massima attenzione” in merito a questa variante?
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La paura concreta di questa variante arriva a fronte dei dati dell’Inghilterra: solo ieri ci sono stati ben 16mila contagi in sole 24 ore (erano solo la metà alcuni giorni prima). Anche in Italia la Variante Delta, purtroppo, è arrivata: ieri un nuovo focolaio è stato registrato ad Aprilia, proprio nel Lazio. L’Ecdc Europeo ha poi stimato che entro fine agosto la Variante Delta (anche conosciuta come Variante Indiana) rappresenterà il 90% delle nuove infezioni. Scopriamo quanto è diffusa in Italia e quanto i vaccini ci proteggono da essa.
Variante Delta (e Delta Plus): differenze e dove si è sviluppata in Italia
Ci sono alcune Regioni “X” che hanno segnalato casi di variante delta tra queste annoveriamo la Lombardia con una stima del 3,2%. Segnalazioni minori invece anche in Piemonte, Trentino, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia. La Regione che attualmente ha segnalato il maggior numero di casi è però la Campania: con 127 positivi alla variante.
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Cosa cambia, però tra Variante Delta e Variante Delta Plus? Come sappiamo il Coronavirus è mutato molto rapidamente nelle cosiddette varianti. La differenza tra le due (ex indiane) è essenzialmente la differenza del ceppo: entrambi però identificati in India.
La Delta Plus, rispetto alla Delta, ha un numero di mutazioni maggiori che rendono più facile la trasmissione del virus. In più la Delta Plus è più resistente al trattamento degli anticorpi monoclonali per Covid-19 e di conseguenza anche ai vaccini.
Variante Delta e Delta Plus: efficacia dei vaccini
Se parliamo di criticità della Variante rispetto ai vaccini dobbiamo fare una netta distinzione tra chi è coperto solo con la prima dose e chi invece le ha ricevute entrambe. La copertura con doppia dose infatti è molto efficace nei confronti della variante; mentre il problema si pone con chi ha ricevuto solo la prima vaccinazione.
Attualmente però non esistono dati specifici né statistiche dal momento che, come all’inizio del Coronavirus, è difficile realizzare una mappatura di resistenza ai vaccini: per il momento si è riusciti ad identificare la variante.