Deltacron. Il nome che le hanno assegnato indica già chiaramente la sua origine: una variante nata dalla combinazione di Delta ed Omicron. Già, perché quando una persona viene infettata da due diverse varianti di un medesimo virus, è altamente probabile che queste si combinino tra loro nell’organismo ospite. I contagio multiplo offre l’occasione al materiale virale di accedere a nuove possibilità di replicazione, ricombinato il materiale genetico grazie alla presenza di diverse varianti che interagiscono tra loro.
L’ipotesi dell’errore in laboratorio a Cipro
Proprio in questo modo ha visto la luce Deltacron. La variante individuata già qualche tempo fa a Cipro, ma che avevano liquidato come ”errore di laboratorio”. Si era parlato allora, come indica anche Il Messaggero, del sospetto di un errore d’analisi da parte del laboratorio che aveva lanciato l’allerta. La realtà, purtroppo, è ben diversa. Era stato, in particolare, uno studio pubblicato anche su Nature, ad avanzare l’idea di possibili contaminazioni nel laboratorio di Cipro che avrebbero falsato i dati. Ma qualche tempo fa è arrivata l’amara verità: il sequenziamento dei campioni dei tamponi infetti ha riaperto di nuovo il capitolo. Deltacron è una realtà da iniziare a monitorare per studiarne le caratteristiche.
Leggi anche: Deltacron, cos’è la nuova variante mix di Delta e Omicron: sintomi e dove è diffusa
I casi Deltacron in Europa ad oggi
L’OMS proprio nelle ultime ore ha confermato il ritrovamento di casi in Francia, Paesi Bassi, Danimarca e Stati Uniti. Casi che, al momento, non preoccupano gli esperti. Di fatto sugli ultimi 29.719 campioni sono stati trovati solo due casi di Deltacron, come informa ancora Il Messaggero. A rassicurare la faccenda, anche Maria Van Kerkhove, epidemiologa e responsabile tecnica dell’Oms.
Le opinioni degli scienziati
Secondo le sue parole, i numeri, come è evidente, sono troppo bassi e ”fotografano” una situazione che non dovrebbe essere di pericolo. Anche Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, invita alla calma: ”Da qui a dire che sia qualcosa di più performante in grado di diffondersi di più rispetto alla variante Omicron, ce ne vuole”.