Dalla Campania agli ospedali del Lazio per farsi curare. E’ quello che sta accadendo in questi giorni, soprattutto nei nosocomi del Sud Pontino, dove tanti malati Covid della zona rossa valicano i confini per essere assistiti. In realtà, ci si può spostare da una zona all’altra, che sia essa gialla, rossa o arancione, per motivi sanitari. “Ma quando si è giustificati ad uscire? E quando è realmente importante farlo?” – dichiara il direttore della Asl di Latina, Giorgio Casati, al Messaggero. Questo perché a volte negli ospedali, soprattutto in quello di Formia che è al confine con la Campania, negli ultimi giorni stanno arrivando anche pazienti che hanno solo la tosse. Poi c’è chi è arrivato con la bombola di ossigeno in macchina o chi ha pagato un’ambulanza privata per il trasferimento.
E’ come se i cittadini partenopei avessero maturato ancora di più una sorta di diffidenza o se vogliamo ‘sfiducia’ nei confronti della sanità campana. Sono note a tutti le tristi immagini dell’uomo trovato morto nel bagno dell’Ospedale Cardarelli di Napoli così come sono hanno fatto il giro del web i video degli ospedali campani in evidente sofferenza. Pochi posti letto e poco personale specializzato. Tant’è che è stato aperto un bando per ‘arruolare’ 450 medici come task force per la Campania. L’esodo a ondate verso gli ospedali del Lazio inizia a preoccupare: solo la settimana scorsa, spiega il quotidiano romano, la giunta di Zingaretti aveva contattato quella di De Luca per arrivare ad un accordo. I medici campani avrebbero dovuto suggerire ai pazienti dove curarsi, senza però uscire fuori dalla propria Regione. Ma in realtà, questo non sta accadendo. Alla Questura di Latina, infatti, c’è già un elenco con 27 nomi: tutti cittadini campani che hanno sorpassato il confine per farsi curare nei nosocomi del Lazio.