Curiosità gastronomiche della Capitale, oggi vi portiamo alla scoperta del trapizzino. Sapete di cosa si tratta? Sicuramente stiamo parlando dell’universo dello street food, letteralmente “cibo da strada”, diventato sempre più protagonista degli eventi e delle manifestazioni in tutto lo Stivale specie d’estate. E il Lazio e la Capitale, chiaramente, non fanno eccezione.
Se dunque i piatti della tradizione romana rappresentano il principale motore della gastronomia di Roma, le nuove frontiere del food si sono guadagnate nel tempo una ragguardevole (e autorevole) fetta di mercato: nel caso dello street food poi le due cose vanno a braccetto dato che nei vari festival i protagonisti sono proprio loro, i grandi classici della cucina nostrana. Oggi in particolare vi parliamo come detto del trapizzino in una variante davvero gustosa: quello del pollo alla cacciatora.
Cos’è il trapizzino
Prima però un piccolo passo indietro. Cos’è infatti il trapizzino? Si tratta di un trancio di pizza bianca romana tagliato e chiuso sui lati, realizzato con un impasto di farina di grano tenero e lievito; un angolo di pizza, in pratica, a forma di tramezzino, da qui la scelta del nome. Questa particolare tipologia di pizza deve i suoi natali allo chef Stefano Callegari che la ideò nel 2005. Ma nonostante la sua (relativamente) breve storia di vita è già diventato ad oggi uno dei punti fermi dello street food romano.
Il pollo alla cacciatora
Per quanto riguarda il pollo alla cacciatora facciamo riferimento al piatto a base di pollo, verdure e funghi di cui esistono molte varianti. L’origine di questa pietanza è del centro Italia, divisa e rivendicata tra Umbria, Lazio e Toscana, ma diffusa un po’ in tutta Italia; c’è chi usa il vino bianco, chi quello rosso, con l’aggiunta di pomodori, aglio, peperoni, e varie erbe aromatiche. Il nome della ricetta richiama, evidentemente, la caccia, considerando che i cacciatori erano soliti insaporire le carni con aglio e rosmarino.
La ricetta di Stefano Callegari: trapizzino con pollo alla cacciatora
Veniamo ora alla ricetta del pollo alla cacciatora servito all’interno del trapizzino dello chef Callegari. Gli ingredienti (per 4 persone) sono: 1kg di sovra cosce, rosmarino (10g), aglio (12g), 500ml vino bianco secco, aceto bianco (40ml), olio evo (30g), pepe macinato (2g), sale quanto basta. Il tempo di preparazione richiede circa 15 minuti mentre per la cottura vi serviranno circa un’ora e cinque minuti per un totale complessivo di un’ora e venti.
Il procedimento
Dopo aver messo i pezzi di pollo in un tegame, cospargeteli di olio, pepe e rosmarino. La scelta della carne è fondamentale: la ricetta originale prevede l’utilizzo di polli ruspanti, allevati a terra. Ad ogni modo lasciate cuocere per un’ora: il tempo è necessario per per far diventare la pelle croccante e far staccare la carne dall’osso; preparare il vino bianco, deve essere di buona qualità, uno che servireste a tavola, da mescolare con aceto, rosmarino e aglio (senza anima) con cui sfumare la carne. Lasciate cuocere per 5 minuti circa.
Dove mangiarlo a Roma
Se invece non avete tempo ma non volete rinunciare a questa gustosissima ricetta il consiglio è allora quello di recarvi nei vari punti vendita della Capitale del marchio Trapizzino. Ecco tutti gli indirizzi:
- Testaccio – Via Giovanni Branca, 88
- Ponte Milvio – Piazzale di Ponte Milvio, 13
- Trastevere – Piazza Trilussa 46
- Province – Piazzale delle Province, 9
Le altre specialità
Oltre al pollo alla cacciatora ci sono altre quattro ricette classiche del trapizzino da provare e gustare. Quali? Eccole: la lingua in salsa verde, quello con le polpette al sugo, doppia panna e alici e infine quello con la parmigiana di melanzane. Inoltre nei punti vendita è possibile gustare 3 gusti del giorno ispirati sempre ai piatti della tradizione romana: tra questi la coda alla vaccinara, la trippa, il pollo con i peperoni e la coratella con i carciofi. Qual è il vostro preferito?