In tanti apprezzano un primo piatto che, nel tempo, ha conquistato uno dei posti più alti del podio sulle tavole romane e non solo. La Carbonara potrebbe essere considerata la regina delle pietanze capitoline anche se la sua storia sembra avere origini che esulano da Roma, dove avrebbe trovato aggiustamenti che le hanno consentito di raggiungere la ‘perfezione’.
Diverse le ipotesi sulle origini della Carbonara
Sono comunque diverse i racconti sulla Carbonara. Alcuni attribuiscono questo primo piatto all’arrivo delle truppe degli Alleati in Italia. Sarebbero stati loro a ideare una prima rudimentale carbonara, visto che sembra fossero soliti prepararsi pasta con le uova liofilizzate che portavano dall’America insieme al loro famosissimo bacon. Sarebbe stato, però, lo chef bolognese, Renato Gualandi a preparare il pranzo voluto in occasione dell’incontro a Riccione, nel 1944, tra Quarta Armata inglese e Quinta Armata americana. Proprio in quel frangente, del tutto inconsapevolmente, il cuoco avrebbe messo insieme quegli ingredienti, creando la prima vera Carbonara.
Alcuni ritengono abbia avuto origine dai carbonai
Nel tempo si è voluto riportare in Italia questa ricetta, facendola risalire ai carbonai che portavano a lavoro la cosiddetta gavetta con dentro pasta condita con uova e formaggio. Ma critici, storici e appassionati, non ritengono quest’ultima una possibilità realistica. Anche la teoria secondo la quale la pietanza avrebbe avuto origine nella seconda metà del 700, grazie alla testimonianza de ‘Il cuoco galante’ di Vincenzo Corrado, e a seguire del libro ‘ Cucina teorica e pratica’ di Ippolito Cavalcanti, è stata scardinata. Nonostante sia confermato l’uso dell’uovo nella preparazione dei primi piatti, sembra sia emerso che venisse utilizzato solo ed esclusivamente come addensante per la pasta in brodo. Niente a che vedere, quindi con la ricetta della carbonara.
Alcune ricette riportavano alla Gricia piuttosto che alla Carbonara
Anche nei ricettari successivi non vi è traccia della succulenta pasta, lunga o corta che sia, con uova, guanciale e pecorino. Qualcosa di molto simile, anche se ancora in una versione non corrispondente a quella attuale, è stato riportato da Ada Boni nel 1949, ne ‘Il piccolo talismano della felicità’ la ricetta spaghetti al guanciale. Un piatto che, però, sembra piuttosto riconducibile alla gricia.
La Carbonara protagonista in un film
Nasce la curiosità relativa al periodo in cui per la prima volta si è sentito parlare di Carbonara. E strano a dirsi questa succulenta pietanza, per la prima volta, è stata nominata in un film del 1951, ‘Cameriera bella presenza offresi…’. Alla protagonista veniva chiesto dal ristoratore se sapeva fare gli ‘spaghetti alla carbonara’. Ed ecco che il primo piatto che fa gola a tanti italiani, ma anche a tanti stranieri, è stato messo sotto i riflettori, proprio come una star.
La prima volta su una rivista di cucina
Nel 1954, solo tre anni dopo dalla sua prima ‘apparizione’ in una pellicola, approda anche su una rivista, ‘La cucina italiana’ con tanto di ingredienti per la realizzazione: spaghetti, uovo, pancetta, gruviera e aglio. Insomma nel tempo sono state diverse le testimonianze di un piatto, tutto sommato ‘povero’ che oggi fa impazzire i buongustai. Resta, però, ancora un ingrediente che è stato introdotto solo in seguito: il guanciale.
Quando la pancetta è stata sostituita con il guanciale e la ricetta definitiva
Bisognerà aspettare gli anni ’60 per sostituire la pancetta con il guanciale, il cambio di un ingrediente che ancora oggi crea fazioni contrastanti. Così come l’utilizzo della panna, da molti utilizzati ancora ora, che i più affezionati alla Carbonara condannano fermamente. Fino ad arrivare alla ricetta di oggigiorno nella quale è previsto l’utilizzo di uova, pecorino, guanciale e pepe. E l’importanza di questo primo piatto è tale da essere anche stato stabilito un giorno a lui dedicato: il Carbonara Day, fissato per il 6 aprile