Nella lettera pubblicata ieri dal campione Zaniolo non c’è traccia alcuna di ripensamenti, o scuse. Eppure, forse, sarebbero bastate, anche in piccolo, in un angolo, per poter finalmente ricucire il rapporto con la Roma e i suoi tifosi. Niente scuse, neppure velate o implicite. La cosa, ovviamente, non è passata inosservata ai tifosi giallorossi. Per tale ragione, proprio durante il match Roma-Cremonese la Curva Sud ha voluto esporre il proprio pensiero, con uno striscione molto duro nei suoi confronti: “Per noi indossare quella maglia vuol dire onorarla. Per noi baciare quella maglia significa non tradirla. Per noi l’AS Roma è sacra”. L’incipit della lettera, così come riportata anche da Repubblica, recita così: “Sono state dette e scritte molte cose che mi riguardano in queste ultime settimane e parecchie non sono veritiere. In questi ultimi mesi ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire quale sarebbe stato il mio futuro professionale. Mi sono però sempre impegnato con la massima professionalità”.
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Zaniolo scrive alla Roma: ”Mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma”
Sono parole sincere, non c’è dubbio, ma i dubbi sulle tante notizie delle ultime settimane rimangono tutti. Poi, continua: ”Sono arrivato da sconosciuto e Roma e i romanisti mi hanno accolto come uno di loro. Mi hanno trasmesso fiducia, coraggio e affetto nei momenti terribili e bui degli infortuni. A Tirana, con quel gol, sentivo di aver ricambiato tutto ciò che avevo ricevuto, contribuendo a regalare una gioia indimenticabile a tutti i romanisti. Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato. Mi sono spaventato molto. Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma”. Intanto, nello spogliatoio di Trigoria, il suo nome e la sua foto sono spariti dall’armadietto, dove si trovavano da quattro anni.