Violenza sessuale nell’alta Tuscia presso un distributore di benzina. La vicenda di Santo Stefano del 2022 è a una svolta processuale.
Santo Stefano del 2022, un distributore dell’alta Tuscia rovinerà le feste di una 15enne. Colpevole soltanto di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. La giovane sarebbe stata (il condizionale resta perchè la vicenda giudiziaria è in pieno svolgimento e le accuse sono da dimostrare ancora appieno) violentata da tre persone.
Un 29enne tunisino, un 70enne algerino e un 60enne. Tutti a processo, ma non è ancora finita. La vicenda si arricchisce di ulteriori sviluppi, perchè se per le prime due persone (il 29enne e il 70enne) ci sarebbero delle evidenze di reato, il 60enne coinvolto chiede di ascoltare la presunta vittima. L’uomo asserisce che non avrebbe partecipato alla violenza di gruppo.
Violenza a Santo Stefano: s’indaga sullo stupro a una 15enne
Sarebbe intervenuto solo per sedare gli animi e allontanare l’amico ubriaco dalla giovane, vittima di palpeggiamenti e comportamento non consensuale rispetto ad approcci non richiesti e tutt’altro che condivisi. Il 70enne algerino attualmente è ai domiciliari con l’accusa di stupro e violenza sessuale. Mentre il 29enne tunisino è riuscito a patteggiare due anni di carcere con lo sconto di un terzo della pena del rito alternativo.
Anche il sessantenne potrebbe essere nella stessa situazione, con addirittura il permesso negato di recarsi al lavoro. Per questo vorrebbe ascoltare la vittima. Il fine ultimo è tentare di scagionarsi, perchè – stando alla difesa – quando la giovane sarebbe scesa dal motorino (motivo per cui era al cospetto del distributore di benzina), l’anziano non avrebbe preso parte alla violenza. L’iter per l’uomo procede attraverso il rito ordinario, pertanto in caso di conferma non saranno previsti sconti di pena.