Mercoledì 18 febbraio il Viaggio della Legalità della CGIL Roma e Lazio, nell’ambito della campagna nazionale del sindacato, ha fatto tappa ad Anzio, presso l’Istituto Alberghiero, per un’iniziativa organizzata dalla CdLT Roma Sud Pomezia Castelli e diretta agli studenti del territorio.
“L’impegno della CGIL nella lotta contro la criminalità organizzata e le mafie nasce dalla consapevolezza che esse sono la negazione dei diritti, la negazione del vostro futuro”. Così Silvia Ioli, Segretaria generale della Camera del Lavoro Roma Sud Pomezia Castelli, spiega alle ragazze ed ai ragazzi presenti il perché di questo “viaggio” a favore della legalità ed il perché di un incontro con gli studenti: “La scuola è argine contro le mafie, una rete della conoscenza ben radicata nel territorio è presidio di democrazia e legalità”. Silvia Ioli ha anche sottolineato, facendo riferimento alle recenti vicende di “mafia capitale”, come nel mondo degli appalti spesso si distolgano ingenti quantità di risorse economiche per alimentare la criminalità organizzata, proprio in un momento in cui si riducono in modo significativo gli stanziamenti in tutte le pubbliche amministrazioni.
Stefano D’Alterio, responsabile Politiche Legalità e Sicurezza CGIL Roma e Lazio, ricorda come questa marcia sia partita da un luogo simbolico, il cantiere dell’EXPO, dove pesantissimo è stato l’intervento delle mafie. Da lì si è toccata poi tutta la penisola, con il furgoncino della CGIl che nel Lazio ha fatto 12 tappe, per concludere il viaggio il 19 febbraio a Roma alla Casa del Jazz con Susanna Camusso. “L’istruzione, il lavoro, lo sviluppo sono temi fortemente legati a quello della legalità. Il nostro intento è quello di contribuire a creare una cultura della legalità che viva nell’agire quotidiano, nell’impegno di tutti”.
Il concetto di legalità è stato ripreso più dettagliatamente nell’intervento del Dott. Marco Patarnello, pres. Sezione Misure di prevenzione Tribunale di Roma: “La legalità serve ad evitare che prevalga il più forte, a garantire l’uguaglianza attraverso un patto sociale fatto di regole condivise, fra cui la più importante è la Costituzione. Ma la legalità non si esercita solo nelle aule di tribunale, si fa nel quotidiano, nel vivere sociale, nella scuola che forma i cittadini di oggi e di domani”. Il Dott. Patarnello ha anche risposto alle domande degli studenti, parlando di una misura importante come quella della confisca dei beni ai mafiosi.
“I beni confiscati sono un’enorme risorsa dal punto di vista economico ed etico – aggiunge Fabrizio Marras, associazione Libera – Perché si colpisce la mafia nel suo punto più forte, il potere economico, e perché si restituiscono quei beni alla collettività con finalità sociali e con la creazione di lavoro sicuro e pulito”. Marras ha rivolto poi un appello ai ragazzi, citando Don Ciotti: “Per fermare le mafie non basta più delegare, bisogna agire. Se questo mondo non vi piace dovete impegnarvi per cambiarlo, e per fare ciò bisogna rompere gli schemi, essere sovversivi, credere nella forza del gruppo e non nell’egoismo del singolo”.
Nel dibattito sulla lotta alla criminalità Elisabetta Branchesi, dirigente sindacale Silp per la CGIL, ha portato la testimonianza diretta di chi ogni giorno, pur con le difficoltà ed i tagli che colpiscono la Polizia di Stato, lavora per una sicurezza partecipata: “La legalità deve essere esercitata da ognuno di noi, con uno sforzo sociale di coesione e partecipazione, in cui i cittadini si sentano parte di una grande comunità ed in cui chi ci amministra, a tutti i livelli, si adoperi per garantire una società giusta ed equa”.
In conclusione, Livia Potolicchio, segretaria CGIL Roma e Lazio, ha sottolineato ancora una volta come disuguaglianza e povertà abbiano un nesso fortissimo con l‘illegalità, che prolifica e trova terreno fertile in situazioni di crisi, di mancanza di lavoro, di uno sfilacciamento del tessuto sociale. “Il principio di legalità è fondamento della libertà, della democrazia, della possibilità di un modello di sviluppo diverso dall’attuale. La consapevolezza ed una diffusa cultura della legalità sono le più grandi risorse, le armi più efficaci contro tutte le mafie”.
Viaggio della legalità nel Lazio. Iniziativa della CdLT Roma Sud Pomezia Castelli per parlare nelle scuole di lotta alle mafie
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