E’ stata un’altra dura battaglia quella che si è svolta oggi in Regione, negli uffici dell’Assessorato alle Politiche per il Lavoro, tra i rappresentanti sindacali ed i lavoratori della Sigma Tau, l’azienda farmaceutica che a fine novembre aveva drasticamente annunciato il ricorso agli ammortizzatori sociali per più della metà dei propri dipendenti dello stabilimento di Pomezia, ed i responsabili della società. Dall’incontro, mediato dall’Assessore Mariella Zezza e durato più di cinque ore, sono usciti fuori numeri solo apparentemente confortanti: 475 invece che 569 le persone interessate alle procedure di cassa integrazione, ma solo perché 95 lavoratori verranno “ceduti” ad aziende esterne insieme ad una serie di servizi finora gestiti completamente dal Gruppo Sigma Tau. Ma l’esperienza insegna, ed il timore dei sindacati è quello che possa aprirsi uno scenario ancora peggiore di quello inizialmente prospettato, dal momento che, come già accaduto in passato con altre realtà industriali, dopo le cessioni dei rami d’azienda o dei servizi è molto facile che dopo lo start up e comunque entro un paio d’anni il dipendente si ritrovi a casa. “Quella prospettata oggi non è certo una soluzione – ha dichiarato Pina Magni, responsabile della RSU/CGIL – ma semplicemente l’aver scoperto le carte che si avevano in mano sin dall’inizio. Noi rigettiamo categoricamente questo strumento invitando la società a riflettere su altre soluzioni. La Sigma Tau è un gruppo sano, in grado di affrontare un processo di risanamento attraverso le aziende interne: non c’è bisogno di affidare a terzi il nostro lavoro, iniziando un processo di trasferizzazione che farebbe del male non solo ai dipendenti, ma alla società stessa”. Le posizioni, secondo Pina Magni, sono quindi rimaste le medesime di qualche giorno fa. “I responsabili hanno solo ufficialializzato quello che già sapevamo ad intuito, ovvero che gli ammortizzatori sociali avrebbero colpito un numero minore di persone, ma solo perché quelle restanti sarebbero state girate altrove. Ma chi garantisce per il loro ed il nostro futuro?”. Ma la sindacalista non si sente per nulla sconfitta o amareggiata. “Abbiamo dei dati oggettivamente positivi, primo fra tutti che il tavolo non è andato deserto e che la conseguente trattativa andrà avanti a gennaio. L’Assessore Mariella Zezza ha infatti già stabilito un ulteriore incontro tra noi ed i responsabili dell’azienda, per trovare soluzioni migliori. Al momento le posizioni tra le parti sono ancora molto lontane, ma non disperiamo: l’atteggiamento dei rappresentanti della Sigma Tau è stato dialogante e non di rottura, anche se effettivamente non si sono mossi dalle loro intenzioni iniziali. Non dimentichiamo poi che non verranno intraprese iniziative unilaterali e che passeremo un Natale tranquillo. Questo significa che non faremo altri scioperi, in attesa di trovare un accordo”. Ma anche senza fare scioperi i lavoratori della Sigma Tau tengono alta l’attenzione sul loro problema ricorrendo a varie iniziative, tra cui ne spicca una votata alla solidarietà: domani, dalle 12 alle 14, orario in cui sono scaglionate le pause pranzo, si ritroveranno nel piazzale dello stabilimento per donare alla Caritas i cesti natalizi ricevuti come ogni anno dall’azienda. “E’ un piccolo contributo a chi ha problemi ancora più grossi dei nostri”, ha concluso Pina Magni.
Più ottimistica la visione dell’Assessore Mariella Zezza sull’esito del tavolo di concertazione. “L’incontro che si è svolto oggi presso l’Assessorato al Lavoro per la vertenza della Sigma Tau si è aggiornato con un primo risultato acquisito. Rispetto alla procedura iniziale che riguardava 569 lavoratori, l’intesa raggiunta prevede la richiesta di cassa integrazione straordinaria per 100 lavoratori in meno. Per i rimanenti 255 dipendenti dello stabilimento di Pomezia, ai quali vanno aggiunti i circa 200 informatori tecnico-scientifici ricompresi nel piano di riorganizzazione aziendale e che si occupano degli aspetti commerciali su tutto il territorio nazionale, la vertenza è stata aggiornata per i primi di gennaio. Si tratta di un primo risultato che, con l’impegno di tutti, potrà essere ulteriormente migliorato in previsione dei prossimi incontri – ha dichiarato al termine della riunione – Come già anticipato nei giorni scorsi abbiamo dato la nostra disponibilità a mettere in campo ogni strumento utile per salvaguardare gli aspetti sociali della vicenda e per favorire una ripresa delle attività produttive del sito. Sono certa che continuando questo confronto costruttivo e dando vita, con la buona volontà di tutti i soggetti coinvolti, al Distretto delle Istituzioni del territorio, sarà possibile ottenere altre positive risposte per i lavoratori di Pomezia”.