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Ventennale strage di Nassiriya: commemorazioni a Latina e a Pomezia

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Nassiriya

Anche quest’anno presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, in Largo Caduti di Nassiriya, si è celebrata la commemorazione del tragico evento che, la mattina del 12 novembre 2003, nella omonima cittadina irachena, con una violenta esplosione dilaniò la base militare italiana nell’attentato più grave subito dai nostri contingenti schierati nelle missioni di pace, condotte in tante aree di crisi e contro il terrorismo transnazionale. A seguito dell’attentato persero la vita 19 italiani, tra cui 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito, 2 civili e 9 iracheni.   

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Il ricordo della strage di Nassiriya a Latina

Il Comandante Provinciale Colonnello Christian Angelillo, alla presenza del Prefetto di Latina, dott. Maurizio Falco, del Presidente della Provincia di Latina, dott. Gerardo Stefanelli, del Vice Sindaco del Comune di Latina, dott. Massimiliano Carnevale, dei rappresentanti delle sezioni di Latina dell’ Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali d’Italia, dei militari del locale Comando Provinciale Carabinieri e del Parroco della Cattedra S. Marco di Latina, Don Francesco Pimpinella, ha commemorato il tragico evento, con una breve e toccante cerimonia tenutasi nel corso della odierna mattinata, deponendo una corona al monumento dedicato alle vittime della strage.

In occasione del 20° anniversario della strage di Nassiriya, ieri mattina la sindaca di Pomezia Veronica Felici ha presieduto la cerimonia di commemorazione in ricordo delle 28 vittime, tra cui 19 italiani, organizzata dall’Associazione Nazionale Carabinieri, alla presenza del Gonfalone comunale e delle autorità civili, militari e religiose. Quel giorno persero la vita dodici Carabinieri, 5 militari dell’Esercito, un cooperante internazionale e un regista, a causa dell’esplosione di un camion cisterna carico di esplosivo lanciato contro la base italiana dei Carabinieri.

La commemorazione a Pomezia

È stata deposta una corona d’alloro al monumento ai Caduti di Nassiriya, con un momento di raccoglimento al “Suono del Silenzio d’Ordinanza”, seguito dalle preghiere e dalla benedizione di Don Marco Cimini. “Esprimo la mia gratitudine verso i caduti e la mia vicinanza alle loro famiglie. Quel giorno me lo ricordo bene – ha dichiarato la sindaca – Non appena la notizia arrivò, lo sgomento che percepimmo invase il nostro stato d’animo. C’era un clima sospeso e surreale al momento del rientro in Italia delle tante bare avvolte dal tricolore. Potevano essere i nostri padri, i nostri fratelli, i nostri amici”.
 
“Tutti con un sogno nel cuore: quello di dare un senso profondo alla divisa che indossavano e al ruolo che rivestivano. Credo che questo sia sostanzialmente il messaggio autentico che dobbiamo ricavare da cerimonie commemorative come quella odierna. Bisogna trarre un insegnamento che ci guidi da qui in avanti. La memoria non può e non deve mai rappresentare un esercizio sterile, un atto formale, un adempimento istituzionale. La memoria è sempre funzionale al tentativo di fare di più e di fare meglio, evitando gli errori del passato e apprezzando pienamente ciò che la vita ci offre e i frutti che la Storia ci ha consegnato al prezzo di tanti sacrifici”.
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