La Regione Lazio dà torto alla Giunta Fucci riguardo l’annullamento d’ufficio in autotutela del piano particolareggiato esecutivo “Torvaianica Alta – Campo Jemini”, deliberato in consiglio comunale lo scorso 11 giugno tra mille polemiche. La notizia è stata protocollata al Comune di Pomezia dal Direttore della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, l’architetto Manuela Manetti e dal dirigente dell’area architetto Demetrio Carini l’11 agosto (anche se la data di redazione del documento è del 6 agosto), ma nessuno dell’amministrazione comunale ne ha dato notizia ai cittadini.
La delibera di consiglio comunale era stata trasmessa alla Regione Lazio “… per il conseguente annullamento in autotutela dell’approvazione della Variante al Piano Particolareggiato…”, ma la risposta è stata piuttosto secca: “Corre altresì l’obbligo – si legge nel documento della Regione – richiamare la nota n° 303712 del 08/06/2015, precedente alla D.C.C. in argomento (la deliberazione di consiglio comunale con la quale si chiede l’annullamento in autotutela, ndc) nella quale l’Area Urbanistica e Copianificazione Comunale Provincia di Roma, Rieti e Viterbo di questa Direzione già rilevava gli erronei presupposti posti a sostegno delle motivazioni per l’annullamento d’ufficio della Variante del P.P. Torvaianica Alta – Campo Jemini e che qui si ritiene ribadire e condividere”.
Come a dire, noi lo avevamo già detto, perché avete continuato su questa strada, che porterà solo spese per il Comune? E a rafforzare l’ipotesi delle spese – che arriveranno dalle richieste di risarcimento danni già all’epoca preannunciate da parte di costruttori e proprietari delle aree interessate, oltre che dalle spese legali che l’amministrazione dovrà sostenere sia in sede civile che per i ricorsi al Tar già presentati o comunque in procinto di essere protocollati – la Regione conclude la nota con un ammonimento che fa capire come l’Ente di via del Giorgione non appoggerà di certo il Comune qualora i privati decidessero per l’appunto di fare ricorso chiedendo i danni. “Nel richiamare il parere reso dall’Area Legislativa e Conferenze dei Servizi – chiude infatti la nota – si rileva che (…) la D.C.C. 33/2015 deve a rigore configurarsi come inutiliter data, ossia quale atto sostanzialmente incapace di produrre effetti concreti in quanto non idoneo a caducare il piano attuativo, ormai approvato e quindi cogente ed efficace. In definitiva, l’annullamento dell’adozione riguarda un atto ormai improduttivo di effetti, in quanto confluito nel successivo provvedimento di approvazione, atto che, secondo l’insegnamento dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, è formalmente e sostanzialmente diverso rispetto a quello di adozione e quindi autonomo rispetto ad esso e che pertanto non è intendimento di questa Direzione Regionale attivare le procedure volte all’annullamento in autotutela dell’approvazione della Variante al P.P. Torvaianica Alta – Campo Jemini adottato dall’Amministrazione Comunale con D.C.C. n. 16 del 10/02/2009”.
Termini tecnici per indicare che la delibera approvata dalla Giunta Fucci per annullare in autotutela la variante al Piano Particolareggiato non può essere presa in considerazione, in quanto fa riferimento ad un atto che non ha più nessuna conseguenza, visto che a determinare l’approvazione della variante è in realtà un provvedimento diverso ed autonomo rispetto a quello annullato dalla maggioranza a 5 Stelle.
Marina Cozzo