Sono passati circa 15 anni dall’omicidio di Vanessa Russo, la ragazza di 22 anni uccisa con un ombrello nella metropolitana di Roma da Doina Matei, una giovane ragazza romena. L’esito del processo a seguito dell’omicidio stabiliva un risarcimento alla famiglia della giovane Vanessa pari a 760mila euro. Tale risarcimento, però, non sarà a carico della ragazza romena, che risulta essere nullatenente, bensì a carico dello Stato.
L’omicidio di Vanessa Russo
Vanessa Russo e Doina Mattei viaggiavano sulla metropolitana di Roma. Dopo una banale discussione Doina Matei colpì Vanessa Russo con un ombrello. Il colpo sferrato sfondò la calotta cranica della giovane non lasciandole scampo. La ragazza romena fu arrestata poco dopo. Questo accadeva il 26 aprile del 2007 alla stazione Termini: una vicenda che ha colpito tantissimo l’opinione pubblica. Una vicenda che sembrava esserci conclusa con l’arresto e la condanna. Poi, però, il rito abbreviato e Doina Mattei in libertà per buona condotta nel 2019.
Doina Matei risulta nullatenente
Ne parla in questi giorni il quotidiano Libero: Doina Matei, l’assassina della giovane Vanessa, risulta nullatenente e con due figli a carico. Sarà dunque lo Stato a prendersi carico dell’indennizzo alla famiglia di Vanessa Russo.
La causa per il risarcimento iniziò nel 2012 davanti al Tribunale di Perugia. La sentenza stabilì che Doina Matei non potesse pagare un centesimo, perché nullatenente. Dopo questa sentenza i Russo presentarono ricorso al Tribunale di Roma citando direttamente lo Stato italiano: e ora proprio sarà lo Stato a farsi carico del risarcimento
Una vicenda che ha davvero dell’incredibile.