Vaccini aggiornati regolarmente, con una nuova dose ogni anno. Questo è lo scenario ipotizzato dall’Ema sui vaccini anti-Covid. In particolare a parlarne è Marco Cavaleri, responsabile della strategia per i vaccini dell’Agenzia europea del farmaco, in occasione dell’ultimo briefing con la stampa del 2022.
Vaccino Covid: una dose all’anno per combattere il virus
Secondo quanto spiegato da Cavaleri, è “probabile che dovremo aggiornare regolarmente i vaccini anti-Covid per offrire la rivaccinazione ai gruppi vulnerabili”. Esattamente come avviene con il vaccino anti-influenzale che viene somministrato tutti gli anni, soprattutto alle persone più fragili, adattandolo al virus in circolazione. I vaccini serviranno ancora perché, comunque, il Covid resterà con noi, come spiega Cavaleri: “Dovremo muoverci prudentemente verso una nuova normalità, utilizzando al meglio gli studenti che possono proteggerci, a partire dai vaccini”.
Secondo il responsabile dell’Ema, quindi, sarà necessario continuare a vaccinarsi tutti gli anni, una volta l’anno, contro il Covid. Esattamente come già avviene con l’influenza. Anche nel caso del coronavirus, comunque, sembra probabile che la dose annuale di vaccino possa servire soprattutto per i più fragili, quindi anziani e immunodepressi. Esattamente come avviene con il preparato anti-influenzale. Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, ritiene che ormai la pandemia da Covid-19 sia finita.
Per Cavaleri si va verso un ritorno alla normalità, con i tassi di casi Covid che sono “generalmente stabili in Europa”. Ma non viene escluso, dal responsabile dell’Ema, il rischio che la situazione cambi rapidamente, soprattutto a causa delle sottovarianti. In particolare Cavaleri fa riferimento a tutte le sottovarianti derivanti da Omicron 5, quelle che stanno emergendo in Ue, come BQ.1 e BQ.1.1 già conosciuta come Cerberus. E la situazione può cambiare, come sta avvenendo negli Stati Uniti, sottolinea il responsabile della strategia vaccinale dell’Ema.
Le evoluzioni del Covid: gli ospedali rischiano una nuova sofferenza?
Cavaleri parla anche dell’influenza e della sua epidemia stagionale, che quest’hanno ha preso il via precocemente in Europa. Inoltre è in crescita da ottobre anche la diffusione del virus sinciziale (Rsv). Il rischio è che influenza, virus respiratorio sinciziale e Covid possano circolare insieme e mettere sotto pressione i sistemi sanitari in Ue nelle prossime settimane, come già si sta notando in alcuni Paesi. Per queste ragioni Cavaleri sottolinea l’importanza per i più fragili, come le persone anziane o gli immunodepressi, di vaccinarsi sia contro l’influenza che contro il Covid-19. In più il virus Rsv, solitamente con sintomi simili a un raffreddore, può essere più grave per neonati e per anziani e per questo va limitata la sua diffusione.
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