L’estate si avvia alla sua conclusione ed è tempo di bilanci. A Fiumicino per questa stagione si registra un segno + su molte voci, soprattutto rispetto agli introiti di ristoratori, albergatori e operatori balneari. Ciò pare sia dovuto alla maggiore affluenza di turisti stranieri che hanno sostato spesso e volentieri nelle ultime settimane presso le principali località della cittadina costiera.
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Inversione di tendenza rispetto al 2022
Per quanto riguarda Fiumicino il fattore sensibile è costituito non solo dalla vicinanza all’aeroporto, ma anche dai costi inferiori rispetto alla Capitale, peraltro raggiungibile in treno in pochi minuti. Il Presidente della Federazione Turismo di Fiumicino, Quirino Secci, conferma al Messaggero questo dato: “Non c’è più il “mordi e fuggi” degli anni passati e abbiamo stimato flussi turistici superiori al 30 per cento con presenza negli alberghi di 3-4 notti. Questo si deve anche al fatto che Fiumicino si è trasformato da villaggio di pescatori in città metropolitana in grado di reggere il confronto con la movida di altre rinomate località”. Una trasformazione strutturale, quindi, dovuta ad una particolare modalità di turismo intelligente. Tra i luoghi più gettonati da questo flusso c’è il Borgo Valadier, dove ormeggiano i pescherecci più efficienti dei porti laziali. Poi il lungomare della Salute e la darsena dove sostano le navi da diporto. Dice ancora Secci: “Nei circa 10 alberghi stellati del comune l’incremento di presenze è sulla soglia del 35 per cento. La grossa novità sono gli stranieri, e parlo di americani, francesi e inglesi oltre ai norvegesi e ai tanti svizzeri. Peccato che tutte le attività ricettive non sono in grado di offrire l’eccellenza richiesta dagli stranieri e mi riferisco soprattutto ai tanti B&B il cui numero è fuori controllo. Non tutti infatti hanno i necessari requisiti per svolgere tale attività“, ha poi concluso.