Arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico: questa la condanna per un 41enne di Aprilia, dipendente dell’ufficio del Giudice di Pace di Latina. Indagato per illeciti, commessi in passato, nell’ottobre di quest’anno D.P. , impiegato di Aprilia nell’ufficio copie del Giudice di Pace di Latina, era stato arrestato per il reato di peculato: riceveva denaro da parte degli utenti, per il disbrigo di pratiche, come l’acquisto di marche da bollo o altro.
Inoltre, quelle che inizialmente erano solo voci di corridoio, hanno indotto gli investigatori della Guardia di FInanza di Latina a indagini e appostamenti, oltre che a riprese video che hanno dimostrato come diversi impiegati del medesimo ufficio spesso fossero assenti durante le ore di lavoro, mentre loro colleghi, a turno, firmavano al posto di chi si era allontanato per tornare a casa o per sbrigare impegni personali.
Al termine delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminare della Corte di Latina Guido Marcelli ha disposto nei confronti del 41enne apriliano D.P. gli arresti domiciliari con utilizzo di braccialetto elettronico per il reato di peculato, truffa nei confronti dello Stato, falso e distribuzione di documenti; invece, nei confronti di tre persone che si assentavano durante l’orario di lavoro, lo stesso G.I.P. ha riconosciuto il reato di truffa ai danni dello Stato e falso, e per questo ha disposto l’obbligo di presentarsi all’autorità giudiziaria nei giorni lavorativi, due volte al giorno, prima dell’entrata e dopo l’uscita dal lavoro.
Marina Cozzo