Stride in curva, il rumore è insopportabile. C’è chi dice a Il Messaggero, residente tra piazza Risorgimento e via Ottaviano a Roma, che al mattino si propone un test. Ci si affaccia alla finestra di via Germanico e cerca di capire se passa il tram 19. Se passano le navette o bus sostitutivi allora tira un respiro di sollievo “non fosse altro per lo stridio su quella maledetta curva“. Ed è proprio la curva che disegnano i binari tra piazza Risorgimento e via Ottaviano. Per consentire una serie di lavori sui binari, recentemente, i tram sono stati sostituiti dalle navette.
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Rumori, vibrazioni e caos. Residenti esasperati
“Almeno queste settimane le abbiamo vissute in silenzio. Ma temiamo il caos quando il 19 ricomincerà a girare“, dice un’altra residente, che ha le finestre della sua abitazione su via Ottaviano. Rumori con vibrazioni, dalle case si avverte tutto quando passa il 19. Le vittime di un ferrovecchio come il tram in questione sono i cittadini che vivono anche su via Giulio Cesare e via Barletta. Il 19 non è più adatto a circolare, se non come feticcio di tempi passati. Copre un tragitto enorme, sono convogli vecchi di 70 anni. Visto il peso delle vetture i binari si consumano, l’asfalto si sgretola. Il suo capolinea, inoltre, si snoda su un anello ferroviario che spezza in due piazza Risorgimento, blocca il traffico e, se non si interviene, può bloccare progetti futuri sul quadrante. In vista del Giubileo si vorrebbe riqualificare la piazza, costruire un parcheggio da 300 posti, ma così è impossibile. “Magari il problema fosse soltanto il traffico. Io vivo al terzo piano, alla fine di Gracchi, a una ventina di metri in linea di area dalla curva che il 19 impegna per girare in via Ottaviano. E quando passa, sembra di sentire una sirena, vibra tutto, si parte dai bicchieri e si finisce con i quadri. Sono trent’anni che vorrei farmi un pisolino in santa pace“, dice un’altra cittadina. C’è chi si addormenta quando finiscono le corse della linea, per poi svegliarsi alla prima del mattino.
