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Torvaiaica-Martin Pescatore: via Zara, i cittadini mettono in sicurezza l’incrocio

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Ancora un intervento dei cittadini del Comitato di Quartiere di Martin Pescatore Basso per mettere in sicurezza l’incrocio di Via Zara. Una settimana dopo il taglio dell’erba sul lato più pericoloso, questa volta i volontari si sono presentati in maniera più organizzata, rasando tutti e quattro gli angoli per dare la migliore visibilità possibile a tutte le macchine in transito. E con l’occasione hanno tolto i rifiuti di plastica, soprattutto bottiglie, ma anche resti di paraurti di auto, abbandonati a seguito di scontri vari.

Proprio nel corso della settimana appena trascorsa si era ripetuto l’ennesimo incidente che ha richiesto l’intervento della Polizia Locale, evento che ha convinto i volontari a fare quanto necessario.

“Purtroppo – spiegano i membri del CdQ – i funzionari dell’amministrazione comunale, nonostante si siano attivati rapidamente per individuare la proprietaria delle aree e abbiano attivato la procedura per richiedere la pulizia delle stesse, nulla possono nei confronti di una burocrazia sempre più pervasiva e ormai incompatibile con le necessità dei cittadini”.
Lo sanno bene i cittadini di Martin Pescatore Basso, che da anni si battono per vedere riconosciuti semplicemente i loro diritti: avere l’acqua potabile nelle abitazioni, la luce nelle strade e ancora, la messa a disposizione dell’area destinata a parco pubblico, la possibilità di realizzare la propria abitazione sui terreni acquistati a suo tempo come edificabili, il tutto in forza di una Convenzione tra Comune e la proprietà Nannini (approvata con delibera del consiglio comunale numero 191 del 1961), che proprio la burocrazia ha reso totalmente inattuata e addirittura persa tra i tanti, troppi uffici che l’hanno “maneggiata”.

Tutto questo non ha fatto però perdere la speranza ai cittadini, soprattutto ora che c’è una Amministrazione giovane e anti-burocrazia, nella quale si confida affinchè questa porzione di territorio pometino, abbia finalmente giustizia, dopo oltre 50 anni dalla approvazione di quella Convenzione.

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