Sono sempre più labili le speranze di riportare a casa sani e salvi i quattro miliardari a bordo del Titan e il suo conduttore. Il sommergibile, partito alla scoperta del relitto del Titanic, si è immerso nel mare al nord del Canada. Doveva raggiungere una profondità estrema di circa 3800 metri, ma del sommergibile e dei suoi passeggeri non si sa più nulla da lunedì 19 giugno. Dai calcoli fatti dagli esperti l’ossigeno a disposizione delle persone a bordo dovrebbe essere già esaurito questa mattina alle cinque, ma potrebbe – secondo le più ottimistiche previsioni – durare qualche ora in più. Fino a ieri venivano lanciati segnali di Sos captati dai radar, ma non si riuscivano a localizzare con precisione da quale punto provenissero, segnalale che a bordo del sottomarino c’erano ancora persone in vita.
Le 5 persone a bordo del sommergibile Titan
A bordo del sottomarino si trovano 5 persone. Si tratta di Paul -Henry Nargeolet, conduttore del sommergibile, soprannominato “Mr Titanic”, oceanografo ed esploratore francese. C’è poi il miliardario britannico Hamish Harding, il magnate pakistano Shahzada Dawood accompagnato da suo figlio 19enne Sule Man e infine Stokton Rush, l’Ad di Ocean Gate, ovvero la la società che gestisce il Titan.
Le speranze di salvare la vita di questi cinque uomini è ridotta al lumicino. Il biglietto per il viaggio è stato pagato 250 mila dollari a persona, nella speranza di vedere “dall’interno” il Titanic, impresa finora mai riuscita, soprattutto con mezzi così poco sofisticati. Ieri, quando erano arrivati i messaggi di Sos dall’Oceano, erano riprese le speranze di poter salvare i componenti della spedizione. Le apparecchiature avevano ad un tratto individuato alcuni rumori ritmati provenienti dal fondo dell’Oceano. Si era pensato che potesse trattarsi di una presenza umana, ma l’entusiasmo è stato ridimensionato dalle parole dell’ammiraglio John Mauger, comandante della Guardia costiera, il quale ha dichiarato di «Non conoscere la fonte di questo rumore. Intorno al relitto c’è molto metallo e si muovono diversi oggetti».
La difficoltà di soccorso
Riuscire a intervenire è molto difficoltoso. Si parla di una profondità di quasi 4 mila metri sott’acqua, con una visibilità ridotta al minimo a causa di sabbia e fango, agenti che impediscono l’attivazione di un soccorso rapido. In un’intervista rilasciata al quotidiano Libero, l’ammiraglio in riserva Bruno Cocciolo, con una vasta esperienza nel settore, avendo comandato per 5 anni gli incursori della Marina Militare italiana, spiega: «Intervenire a quelle profondità è complicato, molto complicato. Qualora fosse appoggiato sul fondo, poi, bisognerebbe organizzare il recupero ad alta profondità. I tempi mi sembrano molto stretti». Adesso sembrerebbero quindi imprigionati nel sommergibile, magari incastrati in qualcosa che ha impedito loro la risalita. Una fine terribile, a cui sembra impossibile dare una via di scampo.
Maledizione che si ripete nel tempo: i bis nonni morti nel Titanic
E se qualcuno è fatalista, ecco che c’è un retroscena alquanto inquietante. Stockton Rush, Ceo di OceanGate, è sposato con Wendy Rush. I i bis-bis nonni di Wendy erano Isidor e Ida Strauss. E, come rivela il New York Times, la coppia morì a bordo del Titanic. L’uomo era co-fondatore del grande magazzino Macy. Si trovava a bordo del Titanic per il viaggio inaugurale, dell’aprile 1912, senza sapere che sarebbe finito in tragedia. La loro storia è stata ripresa anche nel celebre film di James Cameron: si tratta del marito e della moglie, capendo che difficilmente riusciranno a salvarsi, preferiscono sdraiarsi sul letto e abbracciarsi per aspettare la morte insieme, mentre l’acqua li sommerge.