Una mattanza quella scoperta dall’associazione no profit “Sea Shepherd France” nel corso di un servizio di pattugliamento lungo la costa francese della Bretagna. Si è trattato di macabri rinvenimenti al termine di sei giorni di perlustrazioni lungo 11 chilometri di costa che hanno portato al rinvenimento di carcasse di animali.
La lista degli animali morti
E l’associazione ha stilato una lista di esemplari trovati morti che addolora. Un numero di animali che fa rabbrividire: dieci delfini, undici gabbiani, sessantasette sule, quattro cormorani, otto uccelli non ancora identificati, una rondine e una stella pulcino. Ritrovamenti in merito ai quali la “Sea Shepherd France” dichiara: “Tutto ciò che muore in mare muore lontano dagli occhi e dalla coscienza: ecco un campione della carneficina invisibile che causa il nostro crescente appetito di pesce”.
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La onlus francese documenta la carneficina
Tanta tristezza, ma anche preoccupazione per questa carneficina che la onlus ha documentato. “Oggi, la minaccia numero uno per l’oceano e – scrive l’organismo francese in un post sui social – in particolare per la sopravvivenza dei mammiferi marini è la pesca non selettiva (industriale eanale). La pesca ha anche sterminato il 70% degli uccelli marini negli ultimi 50 anni, affamati e catturati negli attrezzi da pesca. Ripensiamo urgentemente le nostre abitudini alimentari! Se l’oceano muore, moriamo noi”.