È difficile dimenticare, togliere dalla mente le terribili immagini del 2 agosto del 1980, una data ‘macchiata’ da un attacco terroristico, un ‘colpo’ vile alla democrazia e al valore delle istituzioni. Una strage che 42 anni dopo è ancora ‘viva’ nel ricordo di chi c’era, di chi ha assistito inerme e senza parole di fronte alla televisione a quella tragedia, in cui hanno perso la vita 85 persone, avvenuta alla stazione di Bologna.
Alle 10.25 di 42 anni fa alla stazione di Bologna fu un inferno di macerie.
Per 85 persone fu un viaggio di andata senza ritorno #stragediBologna #2agosto 1980 #pernondimenticare
(immagini esclusive del sopralluogo della #poliziascientifica, mostra "Frammenti di storia") pic.twitter.com/OmXFDkZ8Kh— Polizia di Stato (@poliziadistato) August 2, 2022
Cosa ha detto Mattarella sulla strage di Bologna
“L’ordigno che 42 anni or sono uccise a Bologna persone casualmente presenti quella mattina alla stazione ferroviaria, risuona con violenza nel profondo della coscienza del Paese. Fu un atto di uomini vili, di una disumanità senza eguali, tra i più terribili della storia repubblicana. Un attacco terroristico che pretendeva di destabilizzare le istituzioni democratiche e seminare paura, colpendo comuni cittadini impegnati nella vita di tutti i giorni”. Questo è quello che ha affermato il presidente Sergio Mattarella, proprio nel giorno dell’anniversario.
Alle 10:25 del #2agosto di quarantadue anni fa una bomba esplose nella sala d’aspetto della stazione di #Bologna. I #vigilidelfuoco, tra i primi a portare soccorso, operarono senza pause alla ricerca di vite da salvare.#Pernondimentare le 85 vittime della #stragediBologna pic.twitter.com/elbyqesdiI
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) August 2, 2022
Il pensiero, oggi più che mai, è rivolto ai familiari delle vittime. E a quella verità che va ricercata. “La matrice neofascista della strage è stata accertata in sede giudiziaria e passi ulteriori sono stati compiuti per svelare coperture e mandanti per ottemperare alla inderogabile ricerca di quella verità completa”. Perché, come ha spiegato il Presidente della Repubblica, ricercare la verità è un ‘dovere civile’.