La famiglia Berlusconi taglia i fondi alle ex Olgettine: niente più contributi e appartamenti alle ragazze per i “danni d’immagine”.
Basta risarcimenti, né tantomeno appartamenti in cui vivere. La famiglia Berlusconi ha deciso: niente più fondi alle ex ‘Olgettine’, le ragazze coinvolte nei vari atti dei processi Ruby. Le giovani, secondo ammissione del defunto leader di Forza Italia, ricevevano degli assegni di 2500 euro al mese più appartamenti in cui vivere come “risarcimento” per i danni d’immagine subiti negli anni a fronte degli atti usciti riguardo al processo Ruby.
Iter dal quale, poi, l’ex Premier fu assolto sia nel secondo che nel terzo grado di giudizio. Nello specifico, a ciascuna delle ragazze coinvolte negli atti giudiziari veniva dato una sorta di “contributo” per aiutarle a risollevarsi dopo la ‘macchina del fango’ – così l’ha definita l’ex Presidente del Consiglio in un’udienza del 2013 – che avevano ricevuto. Oltre a questo c’era anche un contratto di comodato rispetto a diversi immobili entro cui le giovani vivevano.
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Berlusconi, la famiglia rompe gli accordi con le ‘Olgettine’: quali erano i patti
Uno dei quali a Monza (feudo della famiglia Berlusconi da quando l’ex Premier mise le mani su alcune importanti società presenti nel territorio), la villa di Bernareggio che sarebbe stata usata proprio come riferimento da alcune di queste ragazze. Da oggi, tuttavia, termina ogni tipo di accordo. Dato che sono passati 5 mesi dalla morte di Silvio Berlusconi.
Ogni vincolo, dunque, cessa di esistere per ciascuna persona coinvolta. Le ragazze, comunque, ricordano con molto rispetto l’ex Premier: “Era lui che si offriva – avevano detto sempre nel 2013 – ci ha sempre trattate come regine. Anche nei momenti più difficili”. Ora si è chiusa – sul piano legale – anche quest’ultima pagina. La famiglia Berlusconi è pronta a mettere un punto e a capo. Con tutto quel che significa.