“La Direzione Territorio, Urbanistica e Mobilità della Regione Lazio ha concluso con esito negativo la Conferenza dei Servizi indetta per la valutazione del progetto relativo allo “Stadio della Roma”, prendendo atto dei pareri trasmessi dalle varie amministrazioni interessate e ribaditi, alla fine di marzo, con i pareri negativi dei Rappresentanti unici di Roma Capitale e della Città Metropolitana. Gli Uffici della Regione hanno contestualmente comunicato ai proponenti l’avvio della chiusura del procedimento, come prevede la legge, sottolineando il mancato completamento della variante urbanistica da parte di Roma Capitale e l’avvio del procedimento di apposizione di vincolo relativo alla porzione dell’immobile denominato “Ippodromo Tor di Valle” e area circostante da parte del Mibact. Il proponente, anche considerando che Roma Capitale, con propria deliberazione di giunta comunale del 30 marzo, ha avviato il procedimento di revisione del progetto come condizione necessaria per la dichiarazione di interesse pubblico, avrà tempo fino al 15/06/2017, data ultima per l’eventuale apposizione del vincolo da parte del Mibact, per presentare le controdeduzioni, anche mediante una diversa formulazione che, mantenendo le opere pubbliche e di interesse generale e garantendone la contestuale esecuzione con quelle private, potrà determinare l’avvio di una nuova conferenza dei servizi. Si chiude una prima fase richiesta dal Comune di Roma Capitale che, per 7 mesi, ha impegnato molte pubbliche amministrazioni anche a decifrare pareri confusi e contraddittori. Auspichiamo che la revisione, da poco avviata, per modificare il progetto sia rapida e chiara, a garanzia dell’interesse pubblico”.
Lo dichiara in una nota l’assessore alle Politiche del Territorio della Regione Lazio, Michele Civita.
“L’esito negativo la Conferenza dei Servizi indetta per la valutazione del progetto relativo allo ‘Stadio della Roma’, dovuto alla mancata adozione della variante urbanistica e al mantenimento del parere negativo espresso dagli uffici di Roma Capitale e della Città Metropolitana hanno decretato l’ennesimo stop a progetti di sviluppo infrastrutturale della capitale. E’ l’ennesimo colpo all’economia della capitale inflitto dall’amministrazione M 5 S alla guida del Campidoglio.
Dopo il no alla candidatura olimpica, il blocco della riqualificazione delle torri dell’Eur , le incertezze sul futuro tracciato della metro C e del progetto di riqualificazione degli ex-mercati generali di via Ostiense, ecco aprirsi nuove incognite anche sulla realizzazione del nuovo stadio della Roma e delle opere pubbliche ad esso collegate.
Dopo tre anni di lavoro, seguiti alla presentazione del progetto dell’A.S. Roma, viene affossato un prestigioso programma architettonico comprendente importati opere infrastrutturali viarie e di trasporto che avrebbero potuto risolvere gli annosi problemi relativi alla mobilità dei cittadini nel quadrante ovest della capitale.
Nove mesi di guerre all’interno del M5S, con tanto di assessori dimissionati e commissariamenti ordinati da Grillo di fatto hanno determinato il fallimento di un iter amministrativo che dovrà riprendere daccapo.
Nell’auspicare che la revisione del progetto, al momento solo annunciata, garantisca altrettanta qualità architettonica e rilevanti percentuali di opere pubbliche così come previsto dalla legge sugli stadi, ci riserviamo successive valutazioni quando saremo in condizione di valutare la nuova documentazione che ci verrà proposta.”
Così invece il consigliere del PD del Comune di Roma Antongiulio Pelonzi.
Stadio della Roma, la Regione dice no: esito negativo alla Conferenza dei servizi. Il nuovo progetto entro metà giugno
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