Il Comune accelera sul progetto dello Stadio della Roma: il Campidoglio vuole velocizzare gli sgomberi sul terreno di Pietralata
Lo Stadio della Roma vede un’inaspettata accelerazione. Dopo le due ordinanze del TAR, il Comune starebbe valutando l’opzione di sgomberare le persone che non hanno diritto dal terreno dove sorgerà la struttura sportiva giallorossa. Come emerge dalle fonti del Campidoglio, la Giunta del sindaco Roberto Gualtieri scalpiterebbe per iniziare quanto prima le opere per liberare le aree occupate ed entrare nel vivo del progetto attorno all’arena sportiva.
A giorni partiranno gli sgomberi sul terreno dello Stadio della Roma: la situazione
La vicenda è riportata da Il Messaggero, che ha parlato dell’inaspettata evoluzione legata ai lavori della mega struttura giallorossa. Gli sgomberi, che potrebbero incominciare già tra pochissime settimane, orientativamente dovrebbero interessare diversi terreni occupati nella località di Pietralata. Dopo le decisioni del TAR sulla liberazione di questi spazi, il Campidoglio proverebbe a giocarsi un’altra carta cruciale nella realizzazione del progetto urbanistico: la velocizzazione degli sgomberi per liberare l’area dove far sorgere l’immensa struttura giallorossa.
Le novità emerse nell’ultima settimana e come vuole muoversi il Campidoglio
Per il sindaco Gualtieri è stato cruciale il 1° agosto 2024, giornata dove il TAR si è espresso contro l’irregolarità di alcuni soggetti sui terreni presenti nell’area dove sorgerà lo stadio. Tutta la Giunta vorrebbe ultimare la struttura sportiva nel giro di pochi anni, magari anche con la speranza di avere ancora l’attuale Primo Cittadino del Partito Democratico alla guida della Città Eterna. Ecco perché, in questo senso, diventa fondamentale accelerare i tempi e cercare di non sbagliare nessun passo d’ora in avanti.
Due possessori terrieri, che tengono i propri appezzamenti nella fetta di area legata al progetto, hanno provato a fare ricorso davanti al giudizio del TAR. Nonostante la motivazione della loro richiesta, i giudici hanno respinto i loro ricorsi. La motivazione è stata abbastanza semplice: i terreni in questione appartengono a Roma Capitale e quelle aree hanno, con il progetto dello stadio, una funzione pubblica.